Biografia di Adriano Foschi Foschi
Adriano Foschi nasce a Milano nel 1942 dove ha studiato alla Scuola Superiore di Pittura della Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 1964 pubblica il manifesto “Etopatofisica” come denuncia dell’alienazione urbana.
Nel ’70 fonda la rivista d’arte a diffusione internazionale “Humandesign”. Nel ’75 lascia la città e va a vivere ad Adro, in Franciacorta, dove fonda una “Comune” arteterapica, primo esperimento nel mondo di arte totale. Nel 1980 pubblica il manifesto “Transarte” come denuncia alle contaminazioni. Nel 1989 sceglie di vivere a Garda, permeato da un nuovo spirito con l’intenzione di smettere di denunciare. Nel ’93 alla Sanmicheliana Losa di Garda, dà vita al fantomatico personaggio “De Melo”, con lo scopo di dare prevalenza alla “Scrittura” come mezzo espressivo avanzato, quale traslazione del Logos.
Sfoggia la sua esperienza grafica per demolire il mito dell’opera unica, riconoscendo l’importanza fondamentale della riproducibilità tecnica nello sviluppo della comunicazione e della coscienza. Nella sua lunga e luminosa carriera, Adriano Foschi ha sempre saputo cogliere l’unità nel molteplice. Fin dalle primissime opere, la sua arte di avanguardia ha trasceso la fissità dell’icona e della convenzione, ha attraversato con grazia i campi del figurativo e dell’astratto, ha sfatato il mito dell’opera unica valorizzando la riproducibilità tecnica come mezzo di diffusione culturale. Sia nelle sperimentazioni più ardite che nelle composizioni più canoniche, la sua arte è intrisa di omaggi a maestri di ogni tempo, come Botticelli, Caravaggio, Tintoretto. Del resto, il suo percorso affonda le radici in una secolare tradizione pittorica di famiglia, culminante nel figlio Davide, anch’egli artista visionario e innovatore. Nonostante ciò, Adriano Foschi conserva la sua singolare specificità nel panorama contemporaneo. La sua è un’arte poliglotta, che non si cristallizza in una singola espressione ma sa spaziare nel vasto orizzonte delle possibilità, arrivando a fondere linguaggi apparentemente antitetici, come nel caso dei suoi “alimenti poetici”.
Un’essenzialità che nelle opere di Adriano Foschi rivela sempre uno slancio verso un Oltre, una dimensione insondabile dove il velo dell’illusione cade assieme ai suoi orpelli materici, e ai nostri occhi si palesa finalmente il Reale nella sua essenza più pura e incontaminata.