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Nacque a S. Matteo della Decima (Bologna) nel 1734. Da adolescente si dedica agli studi artistici a Bologna con il fratello Ubaldo. Fu allievo degli scultori e anatomisti Ercole Lelli e Felice Torelli. Ha studiato all'Istituto Clementino, è noto per aver vinto numerosi premi Massigli e vari premi Fiori per le sue squisite sculture in rilievo. I primi dipinti di Gaetano risalgono alla fine degli anni Cinquanta (S. Girolamo e S. Maria Maddalena, Bazzano, Oratorio del Suffragio; con il fratello Ubaldo decorano la galleria di Palazzo Malvasia). La sua amicizia con l'imprenditore Antonio Buratti lo portò all'importante lavoro di copiare le opere di Pellegrino Tibaldi e Nicolò dell'Abate sulle tavole scolpite di Palazzo Poggi, raccolte in preziosi libri. La commissione raccoglierà poi le riproduzioni dei dipinti più importanti della chiesa di Bologna (Bologna, collezione Cassa di Risparmio) e il "Viaggio dei premi" (1760) a Venezia, dove Brati si proponeva di promuovere l'interesse del giovane e talentuoso artista per l'Incenso venne a conoscenza dei dipinti della città al Tiepolo e ne divenne il patrono. Il suo ritorno da Venezia lo mette in scena a Bologna, offrendogli commissioni per pale d'altare (Gloria d'angeli, Bologna, S. Maria della Carità; Il Miracolo del Beato Piccolomini, Roma, Galleria Vaticana) e dipinti profani. Allo stesso tempo, il pittore lavorò instancabilmente a dipingere con virtuosismo, attività che proseguirà per tutta la vita – realizzando i pregevoli fogli, oggi ammirati in collezioni private e pubbliche di tutto il mondo – – e, come Ubaldo, dipinse il capi dei personaggi. A partire dagli anni '70 si osserva una graduale maturazione della sua pittura, suggerendo un'ulteriore espansione culturale in cui si rafforza la componente classica (oggi Bologna, matrimonio in Ghana nel refettorio del convento di San Salvador, Pinacoteca Nazionale; affreschi di Palazzo Centurione di Bologna, decorazione della cupola di S. Maria della Vita). Le opere si suddividono in equilibrate credenze religiose, evidenti anche nelle pale d'altare e nei dipinti d'aula, mentre nei dipinti profani più freschi e interessanti si alternano temi mitologici a quelli dei grandi scrittori classici dell'epoca (Diogene) e di Alessandro, Zurigo, Collezione privata e La morte di Socrate, Bologna, Collezione Trenta). Nel 1788 Gaetano accettò l'invito dell'amico Dalton a recarsi per alcuni mesi a Londra, dove avrebbe incontrato una nuova realtà dal punto di vista socioculturale e artistico, e avrebbe lasciato tracce nei suoi ultimi ritratti e dipinti profani. Morì a Bologna il 20 giugno 1802. Tentò un funerale solenne, tentando in una breve installazione di imitare quella di Agostino Carracci, opera dei più importanti membri dell'Accademia di Belle Arti. Pochi anni dopo fu eretto in Certosa un monumento funebre, frutto di una nuova collaborazione tra gli artisti.