Biografia di Nino Gasparri
Nino Gasparri (1910 – 1989) Attualmente noto a livello internazionale, il pittore Gasparri elabora una propria ricerca formale già prima di entrare in contatto con l'ambiente romano. Dopo le esercitazioni giovanili nei paesaggi di gusto post-impressionista, in cui la tradizione emiliana e bolognese viene superata, si apre un suo programma artistico aperto alle innovazioni e sensibile alle culture europee. Così si inoltra, con i maestri Carena, Romagnoli e Morandi, nello studio della figura. Alle nature morte Gasparri si accosta giovanissimo e, pur con quella inclinazione al colore che riporta ancora a Romagnoli e Morandi, individua già una propria via e una personale formula espressiva. Successivamente, nelle altre nature morte dipinte fra gli anni cinquanta e sessanta, si sovrappongono all'impianto emiliano i registri cromatici del nuovo realismo romano, con riprese cézanniane: gli oggetti, come le figure, sono parte di quella densità biografica che è lo specifico del mondo e del modo del dipingere per Gasparri. Negli anni centrali della sua attività prevalgono le prove di ritratto in piedi, l'esercizio sul nudo, lo studio compiuto sulla figura, che prevede la modellazione del colore e l'accentuazione delle luci nello spazio breve dove si disegna la psicologia del soggetto ritratto. Diventa sempre più stringente per l'autore l'indagine intorno al destino degli uomini. Il pittore avverte qualcosa di diverso, di più complesso: la disperazione è parte medesima della storia degli uomini, non è solo il portato della società capitalista o neo-capitalista. Il senso del dramma assume una risonanza corale e Gasparri insegue in modo lucido la sinfonia della disperazione umana. Anche i paesaggi della maturità infatti rappresentano le ultime pause prima della sofferenza cosmica, che affiora nei nudi come sentimento interiore riferito alla condizione umana.