Biografia di Oscar Ghiglia
Oscar Ghiglia è nato a Livorno il 23 agosto 1876.
Dopo i primi esperimenti autodidatti, ha frequentato gli studi di Manaresi e Guglielmo Micheli, dove ha instaurato amicizie durature con Llewelyn Lloyd, Antony De Witt e Modigliani.
Con quest'ultimo ha instaurato una forte amicizia, guidata dal desiderio comune di sfuggire alla ristretta scena artistica di Livorno e cercare orizzonti più stimolanti. Nel 1902, i due si stabiliscono insieme a Firenze, in via San Gallo. In quel periodo, Ghiglia frequenta la Scuola Libera di Nudo, su consiglio di Fattori.
Nel 1901, ha esordito alla Biennale di Venezia con un autoritratto che dimostra un approccio romantico e internazionalista, con diverse eco simboliste, da Bocklin a Costetti. Negli anni successivi ha esposto alla Primavera Fiorentina (1903 e 1903) e ancora alla Biennale (1903).
I primi anni del secolo sono stati molto importanti per Ghiglia: attraverso Costetti e Cimento, ha approfondito le tematiche simboliste di Bocklin e von Stuck, ha conosciuto Papini, Ojetti e Ardengo Soffici. È proprio attraverso quest'ultimo che Ghiglia si è interessato ai neo-tradizionalisti francesi, incontrandoli in occasione delle esposizioni a Venezia tra il 1905 e il 1907.
Si avverte così in Ghiglia un progressivo sforzo di integrazione tra la "macchia" toscana e le sintetiche architetture cezanniane, acuite negli anni 1913-14 in coincidenza con l'interpretazione sintetico-classica di Fattori e con la nuova rassegna degli impressionisti alla secessione romana (1914).
Nel 1921, Ugo Ojetti, che lo ha presentato su "Dedalo" (1920), lo ha inserito nella collettiva "Arte italiana contemporanea" alla Galleria Pesaro di Milano; dopo la partecipazione alla storica Mostra del Novecento Italiano del 1926, Ghiglia è tornato alla Pesaro per la sua personale. Da quel momento, si è chiuso in un progressivo isolamento che lo ha portato alla produzione di opere dai toni intimisti e di raffinata eleganza. È morto a Firenze nel 1945.