Biografia di Ugo Giannattasio
Ugo Giannattasio nasce a Roma nel 1888 e trascorre l'infanzia e l'adolescenza con la madre a Roma. Frequenta l'Accademia di Belle Arti e la Scuola Libera del Nudo, dove stringe amicizia con G. Severini. Nel 1906 si trasferisce a Parigi, spinto dall'interesse per le nuove tendenze artistiche dell'epoca, come il fauvismo e il cubismo. Al 1909 risale un suo quadro noto, Autoritratto a olio, che si allinea con approcci espressionisti. A Parigi frequenta gli artisti che si riuniscono alla Closerie des Lilas (Evangelisti), ed è proprio lì che nel 1911, si è ritrovato con Severini, accompagnato da F.T. Marinetti. Intanto il futurismo si era imposto all'attenzione degli ambienti artistici parigini con la pubblicazione del primo manifesto su Le Figaro nel 1909. Giannattasio aderì poco dopo al gruppo futurista, come testimoniato dalla sua corrispondenza con Severini e Marinetti. La sua posizione all'interno del gruppo futurista appare fortemente compromessa dalla violenta opposizione di Carrà e Boccioni, che si prodigano per escluderlo dalle attività del gruppo. Nel 1912 partecipa per la prima volta al Salon des Indépendants con il dipinto Le vent de la nuit, che, come molte altre opere, viene distrutto durante la prima guerra mondiale. Nel 1913 è nuovamente presente al Salon des Indépendants con un dipinto intitolato Le tourniquet du café de Paris. Il dipinto mostra un interesse per il cubismo nell'uso di un linguaggio scarno ma rigoroso, unito a una sintesi di simultaneità dinamica cara ai futuristi. La pittura di Giannattasio, infatti, è certamente intrisa di grande concretezza che si esprimerà con esiti originali, anche in ambiti non strettamente legati alla pittura. L'attività espositiva insieme ai futuristi fu piuttosto intensa negli anni immediatamente precedenti la prima guerra mondiale: nel 1913 e 1914, insieme ad altri membri del gruppo, fu invitato ad esporre a Berlino, al primo German Autumn Salon, e poi alla galleria Der Sturm, che ha dedicato una mostra alla pittura d'avanguardia francese. Nella prima metà degli anni '20 la sua attività fu molto intensa ed estremamente diversificata. La pittura di Giannattasio si sviluppa attorno ai temi centrali del futurismo. Tra il 1920 e il 1923, come altri futuristi, Giannattasio fondò a Roma una casa d'arte, dedicandosi alle arti applicate e al mobile futurista. Dopo la seconda metà degli anni Venti, l’artista dovette ritirarsi ancor più dalla scena: non si conoscono infatti opere di questo periodo. Nel 1946 Giannattasio si trasferisce a Torino, dove vive una sorta di seconda giovinezza artistica caratterizzata da una forte propensione alla non rappresentazione, vicina per certi versi alle tendenze informali contemporanee. Tuttavia la sua pittura di questi anni, pur prendendo le mosse dalle esperienze futuriste, si libera da quel formalismo e si risolve in un'astrazione essenziale e meditativa, con forti accenti poetici, soprattutto nell'intensità cromatica. L'inventiva che aveva caratterizzato il primo periodo dell'artista sembra però cedere il passo all'atmosfera meditativa e malinconica di queste tele. L'artista muore a Torino il 7 giugno 1958.