Biografia di Francesco Gnecchi Ruscone
Nato a Milano nel 1924, Francesco Gnecchi-Ruscone si iscrive alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano nel 1942, entrando presto nella Resistenza, come raccontato nel libro di memorie "When being Italian was difficult" (Milano 1999). Laureatosi nel 1949, è nello stesso anno Segretario di Commissione al congresso CIAM di Bergamo. Nel biennio successivo lavora presso l'Architectural Association di Londra come assistente incaricato (vi tornerà nel 1959 per un trimestre) e presso l'Architects Cooperative Partnership come progettista. Nel 1951 è segretario tecnico della IX Triennale; dal 1951 al 1954, su incarico di Adriano Olivetti, dirige il Centro Studi dell'UNRRA-CASAS a Roma.
Tornato a Milano, Gnecchi-Ruscone apre uno studio con Giovanna Pericoli -cui si unisce poco dopo anche l'ingegner Giancarlo Polo- che si scioglie nel 1957. L'architetto partecipa alla progettazione di quartieri INA-Casa (Vialba e Gallaratese a Milano, e poi nelle province di Pavia, Como e Rovigo) e INCAM (via Mincio a Milano, 1955-58). Nello stesso periodo si occupa di ricerca sulla prefabbricazione (è referente per la diffusione in Italia del sistema inglese CLASP e consulente dell'OECD, Organisation for Economic Cooperation and Developement, per la quale redige degli studi sul tema della prefabbricazione nell'edilizia scolastica).
Dal 1962 al 1967, con due parentesi di insegnamento a Yale nel 1965 e poi ancora nel 1967, è assistente di Ernesto N. Rogers al Politecnico di Milano. Nel 1967 ottiene la cattedra di Elementi di Composizione, che mantiene fino al 1970.
La sua varia e multiforme attività comprende la progettazione di numerosi edifici residenziali (villa a Porto Santo Stefano nel 1956, stabile di viale Elvezia a Milano, con Eugenio Gentili-Tedeschi, nel 1958-72; progetto non realizzato per il quartiere milanese di Baggio nel 1966, palazzina a Vimercate nel 1973-77, complessi Montecarlo Palace a Montecarlo e La Vigie a Cap-Martin fra 1978 e 1990) e per il terziario (????) (filiale Pirelli a Cagliari nel 1964, Banca Briantea a Merate nel 1965-66, Banca C.B.I. a Ginevra nel 1981, progetto non realizzato per la sede della Hewlett-Packard a Roma del 1985).
Fra gli interventi di restauro più rilevanti vi sono villa Chiericati a Schiavon, su incarico della collezionista Evelyn Lambert (1965-70) e la sede della Banca Agricola Commerciale di Reggio Emilia (1975-84); fra quelli di urbanistica i progetti per Tel-Aviv, Novara, Genova, Samarcanda, Amman. Numerosi anche gli edifici scolastici (Buccinasco, Biella, Milano) e i centri sportivi (Riano, Tirrenia, Migliarino, Monza, Stoccolma). Alla fine degli anni Novanta risalgono i progetti per diversi insediamenti turistici in Africa (Guinea Bissau, Tanzania e Uganda).
Una parte consistente dell'impegno di Gnecchi-Ruscone riguarda la promozione della cultura sportiva: dal 1969 al 1981 è Presidente della Federazione Italiana Tiro con l'Arco e membro del Consiglio Nazionale del CONI; dal 1982 ad oggi è membro del Comitato Nazionale Olimpico.
Vicepresidente della Commissione Edilizia del Comune di Milano dal 1972 al 1979, dal 1994 al 1997 ricopre la carica di vicepresidente del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano.
Nel 2000 fonda lo Studio Associato "Equator Milano", sede italiana di un network di progettazione europeo, nel cui ambito progetta la risistemazione della piazza di Greco e realizza gli uffici della Enron in via Manzoni, a Milano. Lo studio chiude nel 2003, anno in cui l'archivio viene trasferito al C.A.S.V.A .