Eugenio Goglio (Piazza Brembana, 14 marzo 1865 – 31 marzo 1926) è stato un fotografo italiano. Figlio di Isacco Goglio e Olimpia Martinelli, nacque a Piazza Brembana e per le sue predisposizioni artistiche venne mandato dalla famiglia, negli anni dal 1883 al 1888, a Milano per frequentare la Scuola Superiore d'Arte applicata all'industria. Leggi la biografia completa
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Eugenio Goglio (Piazza Brembana, 14 marzo 1865 – 31 marzo 1926) è stato un fotografo italiano.
Figlio di Isacco Goglio e Olimpia Martinelli, nacque a Piazza Brembana e per le sue predisposizioni artistiche venne mandato dalla famiglia, negli anni dal 1883 al 1888, a Milano per frequentare la Scuola Superiore d'Arte applicata all'industria. Successivamente si diplomò all'Accademia di Brera, dimostrando nei brevi ritorni al paese in val Brembana l'interesse alla fotografia[1]. Durante gli anni di studio, frequentò l'ambiente artistico della Scapigliatura milanese venendo a contatto con artisti come Albera Francesco Antonio Leopoldo suo grande amico.
Nel 1892 la prematura morte del padre lo vide costretto a far ritorno al paese d'origine per aiutare la madre, che lavorava all'ufficio postale, al mantenimento della famiglia. L'abbandono della professione artistica sarà il suo eterno rimpianto, anche se nel paese le sua abilità artistiche venne utili per il rinnovo delle decorazione di alcune chiese. Il Goglio si dilettava anche nella scultura del legno e nell'intaglio di mobilio d'arredo.
Nel 1895 sposò Anna Maria Lorna dalla quale ebbe sette figli; rimasto poi vedovo, sposò in seconde nozze la cognata Angela dalla quale ebbe altri quattro figli. Solo nel 1898 iniziò la carriera di fotografo ambulante girando la val Brembana e allestendo uno studio fotografico, lasciandoci testimonianza dei luoghi e delle famiglie nei primi anni del Novecento. Aveva attrezzatura leggera che portava sempre con sé durante i suoi viaggi dentro la valle, riteneva infatti che ogni angolo poteva portare a una bella fotografia. Anche le cerimonie civili e religiose erano per lui il modo migliore di testimoniare le caratteristiche della sua valle e della sua gente.
Dal 1912 al 1920 partecipò alla vita politica cittadina con l'incarico di assessore morì nel 1926 di infezione polmonare pochi giorni dopo aver compiuto 61 anni.