Biografia di Elsa Haertter
Else Auguste Haertter nasce a Rottweil, in Germania, nel 1908. Quando aveva soltanto quattro anni la sua famiglia si trasferì a Stoccarda per seguire il lavoro del padre, notaio. Studiò presso l’Accademia di Belle Arti di Stoccarda, frequentò i corsi di grafica con il pittore tedesco Willy Baumeister, seguace del movimento Bauhaus e si specializzò nel disegno di moda.
A soli diciotto anni disegnò, quasi per gioco, dei costumi da bagno in linea con lo stile Bauhaus che spedì all’azienda americana Jantzen. Due anni dopo si trasferì a Parigi dove visse inviando schizzi e disegni alla moda a riviste tedesche finché divenne corrispondente di «Die Elegante Welt».
Nel 1940, con l’inizio della seconda guerra mondiale, si trasferì in Italia, fu in questo periodo che iniziò a lavorare per il settimanale «Grazia» firmando i suoi articoli con lo pseudonimo Erti. Alla fine del conflitto, rimase in Italia dove decise di semplificare il suo nome semplicemente in Elsa.
Nell’immediato dopoguerra le collaborazioni con la rivista «Grazia» divennero sempre più fitte: assunse infatti in poco tempo un ruolo chiave nella redazione dove non solo si occupava della regia dei servizi di moda, ma scattava personalmente le fotografie. I suoi scatti infatti furono pubblicati in testate di moda sia italiane che tedesche, come «Linea Italiana», «Bellezza», «Epoca». Tra gli anni Cinquanta e Sessanta realizzò cataloghi pubblicitari per le case di moda Luisa Spagnoli, Roberta di Camerino, Triumph e Rhodiatoce, con cui già collaborava come fotografa free-lance. L’elemento peculiare delle fotografie di Haertter, al di là della loro ambientazione, fu lo scopo che si prefiggevano ossia “far leggere l’abito”. Elsa Haertter fu infatti la prima fotografa di moda ad ambientare i suoi servizi fotografici in luoghi esotici e particolari. Tra il 1959 e il 1968 avvenne quello che fu definito il “salto più interessante” della sua carriera: iniziò a realizzare le sue avventure fotografiche per «I Viaggi di Grazia», ossia numeri speciali della rivista dedicati a luoghi inusuali e a paesi lontani come il Brasile, l’Indocina e il Circolo Polare Artico. L’iniziativa, promossa dall’allora direttore di «Grazia» Renato Olivieri, aveva un duplice scopo: fornire un contributo alla comprensione del paese ospitante e farne conoscere la moda. Verso la fine degli anni Sessanta Elsa Haertter fu sempre più attratta dalle religioni e dalle filosofie orientali. A partire dal 1969 iniziò a trascorrere diversi mesi dell’anno in India, a Pondicherry presso la comunità del filosofo indiano Sri Aurobindo. Di ritorno dall’India la Haertter fece progressivamente in modo di ridurre i suoi impegni lavorativi nel campo della fotografia e della moda fino alla sua scomparsa avvenuta a Milano nel 1995.