Biografia di Ettore Innocente
Ettore Innocente nasce a Roma nel 1934 e diventa un artista attivo sulla scena dell'arte contemporanea dagli anni sessanta fino alla sua morte, nel 1987. Già durante il periodo in cui frequenta l'Accademia di Belle Arti di Roma, dimostra una grande passione per l'arte e stringe amicizia con altri artisti come Pascali e Kounellis, oltre ad esser stato allievo di Scialoja. La sua ricerca artistica si concentra principalmente su opere pittoriche-materiche.
Nel 1965, Cesare Vivaldi lo scopre e gli offre la possibilità di esporre alla sua prima mostra personale alla Salita di Liverani, dove presenta lavori che lo accomunano momentaneamente al panorama della cosiddetta pop art romana. Sempre nello stesso anno, la Galleria La Salita lo invita a partecipare alla mostra collettiva Corradino di Svevia - mostra a soggetto, insieme ad altri artisti come Ceroli, Festa, Lombardo, Mambor, Mauri, Mondino, Pascali, Schifano, Tacchi e Titone.
Nel 1967, presso la Galleria La Tartaruga, Innocente presenta una serie di sculture a parete fatte di materiale plastico industriale, alcune con marcati inserti di colore, altre bianche e dal forte impatto spaziale, riproposte anche al Naviglio di Milano. Tra queste opere si trovano Forse graffio, Forse taglio e Sollevatore bianco verticale, che rimandano ironicamente alla tradizione artistica, continuando il dialogo iniziato già con la sua prima mostra.
Nel 1969, Innocente passa dall'opera al dispositivo di interazione diretta con il pubblico: invade gli spazi della galleria La Salita con strisce di stoffa pesante, agganciate ai muri e al soffitto con occhielli metallici per consentire allo spettatore di agire agganciandoli e sganciandoli senza alcun costrutto, come nel caso di Azioni inutili. Nello stesso anno realizza l'azione 100 metri di libertà, in cui una bobina di tela grezza da 10cm di larghezza e 32 cm di diametro, fissata al centro del pavimento del proprio studio, viene srotolata dall'artista fino al suo esaurimento, dallo studio alla strada. Questa azione rappresenta la quota di libertà concessa dal circuito dell'arte, dal proprio ruolo sociale, manifestazione chiara dei limiti imposti alla libera espressione dalla mercificazione perfino dell'uomo stesso.
Negli anni Settanta, Innocente sviluppa un progetto estetico che comporti la "liberazione" dell'arte e trova nei Take one la sua "forma" paradossale. Innocente continua la sua ricerca artistica fino alla sua prematura morte, nel 1987, lasciando una traccia indelebile nella storia dell'arte contemporanea.