Biografia di Jerzy Kujawski
Jerzy Kujawski nasce nel 1921 ed è stato pittore, grafico e studente dell'Accademia di Belle Arti di Cracovia. Dopo la seconda guerra mondiale si trasferisce definitivamente a Parigi dove entra in contatto con l'avanguardia parigina, in particolare con André Breton, che lo porta a partecipare all'Esposizione Internazionale del Surrealismo alla Galleria Maeght di Parigi nel 1947. Suona anche un ruolo importante nella storia dell'avanguardia di Cracovia-Varsavia, costituendo un importante ponte tra l'Occidente e la Polonia dopo la sua partenza. Era un membro del gruppo Phases guidato da Edouard Jaguer. Ha mantenuto contatti con numerosi artisti del paese, tra cui Tadeusz Kantor, Marian Bogusz, Alfred Lenica, Tadeusz Brzozowski e Jerzy Tchórzewski. La sua prima mostra personale in Polonia ebbe luogo nel 1957 presso la Galleria "Krzywe Koło" di Varsavia. Nella seconda metà degli anni Quaranta il suo lavoro è dominato dal surrealismo, composizioni ispirate al mondo dei sogni, sorprendenti con forme organiche. Caratteristici per l'artista erano le combinazioni di colori audaci, ottenendo l'effetto di un materiale ricco, nonostante l'applicazione leggera e trasparente della vernice. Negli anni '50 si rivolge all'arte astratta, creando composizioni per lo più dinamiche ispirate alla tendenza dell'action painting, enfatizzando il caso, l'automatismo, la libera disposizione di colori e forme e l'espressione sfrenata. Era un rappresentante della prima generazione che rappresentava la pittura astratta espressiva nel mondo. A poco a poco, però, emergono linee e macchie di colore, che lo portano verso la pittura informale, che raggiungerà la piena ribalta negli anni 1953-1957. Nella sua arte vi erano molti riferimenti alla fisica e alla cosmologia, al mondo della natura e alla biologia, alle teorie logiche e matematiche, nonché alla teoria dei giochi, che si sovrapponevano all'esperienza visiva del surrealismo e dell'informale. All'inizio degli anni '60 si interessa alla pittura materica. La sua arte era ancora astratta, ma questa volta non era la vernice che scorreva lentamente e liberamente parlando allo spettatore, ma piuttosto la ricca trama dei dipinti. A metà degli anni Sessanta avviene un altro cambiamento nel suo lavoro, abbandona l'astrazione e torna a fare riferimento all'immaginario surrealista, questa volta trasformato nel contesto del mondo moderno, e torna alla figurazione. Ha usato spesso il monotipo, la decalcomania e la serigrafia. Era affascinato dal corpo umano, smembrato, elaborato culturalmente pop, con forti motivi erotici. Lo stesso Kujawski chiamò questo periodo pornografia metafisica. Negli anni '70 smette di esporre, interrompe la maggior parte dei suoi contatti e crea per sé e per una ristretta cerchia di amici.