Dino Lanaro
Quotazioni, valore e valutazione opere
Malo (Vicenza), 1909 - Milano, 1988.Dopo l'iniziale esperienza presso uno stabilimento grafico esordisce a Schio nel 1926, presentando sette dipinti alla Mostra Nazionale delle Visioni Pittoriche del Pasubio. In seguito partecipa alla Prima Mostra Internazionale d'Arte Sacra di Padova (1931) e nel 1937 si stabilisce a Milano, entrando in contatto con alcuni protagonisti di Corrente fra cui Renato Birolli ed esponendo alle due mostre milanesi del gruppo.La sua pittura, che trova nel paesaggio una fonte di ispirazione costante, è lirica ed evocativa e mostra di avere rielaborato la lezione di Paul Cézanne, la cui matrice pre-cubista emerge in alcuni dipinti del dopoguerra (Autoritratto, 1950; Il fumatore di pipa, 1954). Leggi la biografia completa
Alcune opere di Dino Lanaro già presentate in asta
Malo (Vicenza), 1909 - Milano, 1988.Dopo l'iniziale esperienza presso uno stabilimento grafico esordisce a Schio nel 1926, presentando sette dipinti alla Mostra Nazionale delle Visioni Pittoriche del Pasubio. In seguito partecipa alla Prima Mostra Internazionale d'Arte Sacra di Padova (1931) e nel 1937 si stabilisce a Milano, entrando in contatto con alcuni protagonisti di Corrente fra cui Renato Birolli ed esponendo alle due mostre milanesi del gruppo.La sua pittura, che trova nel paesaggio una fonte di ispirazione costante, è lirica ed evocativa e mostra di avere rielaborato la lezione di Paul Cézanne, la cui matrice pre-cubista emerge in alcuni dipinti del dopoguerra (Autoritratto, 1950; Il fumatore di pipa, 1954). Ottenuto nel 1946 il Premio Nazionale Bellagio, l'artista partecipa alle Biennali di Venezia, alle Quadriennali romane e alle mostre della Permanente di Milano, ricevendo altri riconoscimenti fra cui la medaglia d'oro del Comune di Milano in occasione dell'esposizione alla Galleria Annunciata nel 1971.La sua attività pittorica, che dalla fine degli anni Cinquanta ai primi anni Settanta ha conosciuto una fase di avvicinamento all'astrattismo — documentata da opere come Riflessi al tramonto o La vigna d'inverno — è affiancata da quella didattica, svolta dapprima come docente di ornato al Liceo Artistico di Brera e in seguito come titolare della cattedra di pittura all'Accademia braidense.