Biografia di Claude Lelouch
Claude Lelouch nasce a Parigi nel 1937. Fin da piccolo, Claude passava molto tempo al cinema. Dopo aver conseguito il diploma, all'età di diciotto anni, il padre gli regalò una macchina da presa e lui iniziò a girare documentari in giro per il mondo. Continuò a praticare questa attività anche durante il periodo del servizio militare.
Fondò la sua casa di produzione, Les Films 13, al termine del servizio militare. Dopo aver prodotto e diretto diversi cortometraggi e documentari, nel 1960 ha diretto il suo primo lungometraggio intitolato "Ciò che è proprio dell'uomo".
La sua grande svolta arrivò nel 1966, grazie al film "Un uomo, una donna" che gli diede grande fama e gli fece vincere numerosi premi, tra cui la Palma d'oro a Cannes e 2 Oscar: per il miglior film straniero e per la miglior sceneggiatura originale.
Tra le sue altre pellicole si includono opere come "Vivre pour vivre" (1967), "Le voyou" (1970), "Les uns et les autres" (1980), "Partir, revenir" (1985), "Il y a des jours... et des lunes" (1990), "Tout ça pour ça" (1994), "L'amante del tuo amante è la mia amante" (1994), "Les misérables" (1995), "Hommes, femmes: mode d'emploi" (1996), "Hasards ou coïncidences" (1998), "Une pour toutes" (1999), "And now... ladies & gentlemen" (2002), "Le genre humain" (2004) e "Le courage d'aimer" (2006). Insieme ad altri registi importanti, ha diretto un episodio del film "11′09″01 - September 11" (2002). Ha inoltre realizzato "Roman de gare" (2007), "Ces amours-là" (2010) e il documentario "D'un film à l'autre" (2011).
Tra i suoi lavori più recenti si includono film come "Salaud, on t'aime" (2014), "Parliamo delle mie donne" (2017), "Un+une" (2015), "Chacun sa vie" (2017) e "Les plus belles années d'une vie" (2019).