Biografia di Francesco Loiacono
Francesco Lojacono (Palermo, 16 maggio 1838 – Palermo, 26 febbraio 1915) è stato un pittore italiano, considerato il più importante paesaggista dell'Ottocento siciliano. Fu tra i primi pittori ad utilizzare la fotografia come riferimento per realizzare le sue opere. Lojacono fu iniziato alla pittura dal padre Luigi, pittore a sua volta. Fu poi allievo di Salvatore Lo Forte.
Nel 1856, a 18 anni, si trasferì a Napoli, dove affinò le sue doti frequentando diversi pittori viaggiatori e soprattutto entrando nella scuola dei fratelli Giuseppe e Filippo Palizzi. Dalla città partenopea si spostò spesso: prima verso Firenze, dove entrò in contatto con la scuola dei Macchiaioli.
Nel 1860, a 22 anni, dopo lo sbarco dei Mille a Marsala, prese parte con il padre Luigi e il fratello Salvatore, alla Spedizione dei Mille.[3] A luglio fu ferito nella Battaglia di Milazzo ma continuò a combattere. Il 1º ottobre, agli ordini di Nino Bixio e insieme ad altri artisti, tra cui vi era Vincenzo Ragusa, partecipò alla Battaglia del Volturno.[4] Il 29 agosto 1862, insieme a Giuseppe e Menotti Garibaldi, fu fatto prigioniero in Aspromonte.
Nel 1862 tornò in Sicilia, durante i sei movimentati anni precedenti aveva frequentato diverse personalità note, ottenendo una discreta fama. Nel 1864 espose a Firenze Mare all'Acquasanta, acquistato da Luigi Federico Menabrea, futuro Presidente del Consiglio del Regno d'Italia.
Nel 1870 espose il dipinto La valle dell'Oreto a Vienna e a Parigi, due anni dopo fu nominato Professore di Paesaggio all'Accademia di Belle Arti di Napoli e nel 1874 le sue opere furono esposte a Bordeaux.
Negli anni ottanta del secolo conosce a Palermo il giovane pittore Gennaro Pardo, di cui diventa amico e mentore, e che diventerà un suo erede artistico.
Guadagnatosi il soprannome di Ladro del sole, o Pittore del sole per la sua capacità di infondere luminosità alle proprie tele, nel 1878 espose le sue opere all'Esposizione internazionale di Parigi, consolidando la sua fama internazionale.
Nel 1891-1892 presentò L'estate all'Esposizione Nazionale di Palermo, e nel 1895 partecipò alla prima Biennale di Venezia a cui sarà invitato anche successivamente. Fu suo allievo il paesaggista palermitano Ettore De Maria Bergler.
Tra i suoi committenti vi furono diversi aristocratici: nel 1883 L'arrivo inatteso fu acquistato a Roma dalla regina Margherita di Savoia per il Palazzo del Quirinale, Dopo la pioggia fu realizzato nel 1886 per la principessa Giulia Lanza di Trabìa, e L'estate fu acquistato dal re Umberto I nel 1891.Tra i tanti commenti della critica, nel 1883 Gabriele D'Annunzio pubblicò i commenti più entusiasti.
Uno dei suoi allievo era Michele Catti, chi costituiscono con Lojacono e Leto la triade canonica del paesaggio siciliano dell'Ottocento.