Biografia di Raimondo Lorenzetti
Raimondo Lorenzetti è nato a Caseleone, grosso borgo tra Verona e Ostiglia immerso nelle campagne delle Grandi Valli Veronesi, il 25 agosto 1948. Da giovane lavora come apprendista presso la bottega di un falegname.
Il suo passatempo preferito consiste nel disegnare, stimolato in ciò anche dalla madre, con la quale intrattiene – a seguito di una grave forma depressiva post-partum – un rapporto difficoltoso segnato da ansie protettive e da imprevedibili rifiuti.
Divenuto un abile intagliatore del legno, nel 1970 intraprende l’attività in proprio di artigiano e da questo momento prende avvio, timidamente, l’avvicinamento alla pittura mediante la copia da riproduzioni, per necessità professionali, di quadri antichi famosi.
Nei primi anni ’80, tramite Antonio Zanchetta che opera per la diffusione della pittura dell’amico, incontra il famoso Aligi Sassu il quale intuisce l’originalità del mondo pittorico di Lorenzetti e lo apprezza tanto da proporgli un cambio d’opera. Dal 1984 la sua attività espositiva s’interrompe per un decennio a causa di una grave malattia della madre che egli deve accudire. Nel 1995, dopo la morte della madre, Lorenzetti riprende a dipingere intensamente tornando anche a esporre in varie gallerie in tutta Italia con una quindicina di mostre fino al 2001. Nel 2002 Lorenzetti espone nella mostra “Il Po in controluce” a Rovigo, curata da Vittorio Sgarbi e lo stesso anno nell’esposizione “Surrealismo Padano” a Piacenza (sempre a cura di Sgarbi) e “Pittura fantastica in Italia da De Chirico a Leonor Fini” al Museo Revoltella di Trieste. Nel 2007 le sue opere si trovano esposte a Budapest nella rassegna “Visionari”, nel 2009 la rassegna “Arte, genio e follia” a Siena (a cura di Sgarbi) e l’anno seguente espone al Festival dei due Mondi di Spoleto. Sempre nel 2010 l’artista partecipa a due Premi: Premio Arciere in Sardegna e Premio Sulmona nella città di Sulmona. È del 2011 la partecipazione di Lorenzetti alla Biennale di Venezia, nel 2012 espone al Museo della Follia a Matera e nel 2013 partecipa alla rassegna “L’acqua, la luce, la pietra” a Fiuggi. Hanno scritto di lui numerosi critici tra i quali Emilio Tadini, Renzo Biason, Vittorio Sgarbi, Paolo Rizzi, Luca Beatrice.