Biografia di Pier Paolo Maggini
Pier Paolo Maggini nasce a Pisa nel 1970 ed è un pittore autodidatta. Lentamente ma con caparbietà, Maggini intraprende un percorso difficile e complesso. Studia, elabora, costruisce ea volte distrugge reinterpretando il mestiere del pittore. Il suo è un processo di sottrazione. I dati, a volte numerosi e stratificati nei suoi quadri, sono annichiliti dalla puntualità del pennello e dalla forza della luce. La fotografia è un mezzo che l'artista utilizza per evitare ogni mediazione emotiva tra il mondo reale e la sua traduzione sulla tela. Siamo ai confini tra realtà e verosimiglianza. Maggini trova il suo linguaggio nella densità del colore, nella centralità della luce e soprattutto nella capacità di dare intensità ai vari piani formali, come un regista che chiama a partecipare gli attori. L'universo di Maggini si definisce sotto un unico denominatore: l'assenza di ogni traccia umana e la storia della solitudine e della desolazione. Il pittore è interessato al rapporto tra le cose piuttosto che alla loro navigazione nell'universo umano. Quei paesaggi vuoti e silenziosi ricordano le scene del cinema di Antonioni. I quadri in mostra potrebbero essere bozzetti preparatori di uno storyboard per un set cinematografico. Come i capitoli di un romanzo, ognuno racconta la sua storia. È così nelle "tappe", dove la presenza umana si avverte solo come un'entità astratta, evidenziando la condizione di angosciante solitudine che si avverte anche in mezzo a tanta gente. Lo stesso vale tra le "rotaie", nelle "stazioni", o nei luoghi abbandonati delle "discariche", dove le cose sembrano avere una vita autonoma. Non c'è però in Maggini alcun rimorso, né rimpianto per una vita che sembra perduta. Al contrario, c'è una serena consapevolezza e accettazione di un destino inesorabile che fa parte del flusso della vita. Il pennello segue rapidamente le linee e le forme del paesaggio. A volte esita e si ritira, lasciando tracce della nostra vita quotidiana, ma affermando sempre il suo credo più profondo. I colpi di luce evidenziano così elementi che altrimenti passerebbero inosservati. Maggini è incuriosito dai dettagli e dalla poetica della nostra vita quotidiana. La luce è il mezzo attraverso il quale l'artista comunica i suoi stati d'animo e il veicolo della percezione. Viene da chiedersi a questo punto se una visione così ferma delle cose che ci circondano non ci porti a una riflessione più complessa sul senso della sua pittura. Ha partecipato con Nowhere Gallery alle X, XI, e XII edizioni di Miart International Art Fair Milano e sempre con Nowhere Gallery all'edizione 2008 di "Artemodernacontemporanea" International Art Fair, Palazzo dei Congressi Roma.