Francesco Mancini - detto anche Francesco Lord Mancini - 1844, all'età di quattordici anni, si iscrive alla Regia Accademia di Belle Arti di Napoli, ai corsi di pittura, e dal 1846 a quelli di paesaggio, sotto la guida del pittore Gabriele Smargiassi.
Partecipazione a studi di paesaggio all'Esposizione Borbonica del 1851 a Villa Gallo a Capodimonte; paesaggio del 1855, con pietre, figure e bovini e crociati che tagliano la legna per costruire macchine da guerra; dipinto del 1859 Alford (Napoli, Palazzo Reale).
Nel 1861 partecipa all'Esposizione Nazionale di Firenze con scene del Revival italiano.
Mostra: la trama del 1 ottobre 1860, dei Garibaldini nella piana di Capua, il resto di Garibaldi e le foreste della Calabria.
Il dipinto è legato ad eventi di unità nazionale e rappresenta un episodio della sua attività artistica.
I suoi dipinti Sentinella Garibaldi e Operazione Bersaleri sono oggi conservati nella città di Napoli.
Infatti, alla fine degli anni Cinquanta abbandona le materie accademiche e si dedica dalla vita alla pittura.
Frequenta lo studio di Filippo Palizzi, che lo invita ad un rapporto più diretto e intimo con la natura e lo spinge ad attingere direttamente dal vero per dipingere all'aria aperta.
Così, a partire dal 1858, iniziò una serie di viaggi in giro per Napoli, Puglia, Calabria e Abruzzo alla ricerca di nuovi dipinti paesaggistici, concentrandosi su dettagli naturalistici per rendere più percepibili visioni realistiche.
Entra in contatto con gruppi di pittori che si identificano con la scuola Resìna.
Dal 1862 partecipa a mostre organizzate dalla Società di Promozione di Napoli.
Nel 1864 espone La malata delle Maremme e altre opere di carattere sociale, come Lavoratori e Dopo l'opera: temi che lo avvicinano ad alcune sensibilità sociali dei Macchiaioli.
Dipinse anche Immigrati (1873) e Strada ferrata (1877). Nel 1877 il suo dipinto La rupe fu esposto all'Esposizione Nazionale di Napoli e fu acquistato dal re Umberto I.
Oggi è protagonista della vita culturale napoletana, e dal 1862 è membro della locale Associazione Promotori di Belle Arti, di cui è frequente presenza.
Dal 1877 è professore emerito di pittura all'Accademia di Belle Arti di Napoli, e nel 1888 divenne uno dei fondatori del circolo artistico napoletano.
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