Biografia di Carlo Manziana
(Brescia, 5 novembre 1849 - 3 dicembre 1925)
Di Giuseppe e di Angela Rovetta, sin dalla giovinezza, quantunque preso dalla azienda familiare, che erediterà e gestirà per tutta la vita, si applica con passione alla pittura. A ventidue anni sposa la signorina Annunciata Benedetti che, nel 1872 lo rende padre di Angela e nel 1876 di Giuseppe, futuro avvocato e padre del noto confratello della compagnia dei padri filippini della Pace e quindi Mons., vescovo di Crema. Dal 1875 datano le prime pubbliche prove pittoriche di Manziana: Chiostro di S. Giuseppe denota buon colorito e armonia di composizione. Sono i tempi in cui il pittore espone in palazzo Bargnani con Luigi Campini, Schermini, Faustini, lo Joli e altri noti artefici bresciani. E di poco posteriore la fondazione dell'Arte in famiglia (v.) società che avrà lunga vita, animando il mondo artistico e culturale locale, fin verso il 1930. Fra le opere di Manziana, ricordate perché esposte in varie occasioni all'Arte in famiglia, si citano: Strada campestre, Veduta di Pegli (1886), Pegli, Villa Rostand (1 887), Frondoso recesso, Impressioni di Pegli (1 889), Val di Scalve (1 898), Impressioni (1 908), Catapecchie (1 92 1). L'autorevolezza acquisita in seno alla Società di cui è «animo e vita» porta Manziana a ricoprire vari incarichi, a collaborare in iniziative varie: membro della commissione per i festeggiamenti a Moretto, nel quarto centenario; della commissione per i festeìgiamenti in occasione della inaugurazione del monumento sul Monte Guglielmo (1902), consigliere in seno alla Scuola Moretto; animatore di varie Esposizioni artistiche, d'arte sacra; iniziatore di intraprese per la salvaguardia del patrimonio artistico; nel sottocomitato incaricato dell'allestimento del padiglione bresciano in Roma, nel cinquantenario dell'unità d'Italia. Nel 1907 eletto socio del civico Ateneo, contribuisce a ridare alla chiesa di S. Afra l'opera di Palma Giovine restaurata, e come autorevole componente, sarà fra quanti in commissione giudicatrice del bozzetti, indicheranno Claudio Botta meritevole di realizzare il monumento a Cesare Battisti. Amico di Roberto Venturi, Faustini, Filippini e Rovetta, seppe farsi benvolere da quanti lo avvicinarono, e la sua casa era divenuta cenacolo di artisti bresciani e di fuori, di giovani che, nel ricordo del fondatore, sperarono di far rinascere la Società che da Manziana ebbe vita. La mostra della pittura bresciana allestita nel 1934 allineava alcune opere di Carlo Manziana: Lo studio delle querce, Impressioni, Venezia, Uliveto, Spiaggia a Pegli palesanti il tratto postimpressionistico, un mondo ripreso con spontaneità e acutezza. Numerose opere posseggono ancor oggi note famiglie bresciane.