Biografia di Pietro Manzoni Scurati
Pietro Scurati Manzoni (1927 - ) nasce a Milano nel 1927, e ha cominciato presto a dipingere sotto la guida della madre, la pittrice Erminia Mariani, da cui ha mutuato il vivace senso del colore, seguendo poi al Liceo artistico di Brera i corsi di pittura di Domenico Cantatore e quelli di scultura di Lorenzo Pepe, i due maestri che ne hanno plasmato la personalità artistica. Multiforme figura di intellettuale, dopo il liceo artistico a Brera, si è laureato in architettura al Politecnico di Milano con Luigi Crema, di cui dal ’57 al ’70 è stato assistente alla cattedra di storia dell’architettura romana, passando poi a insegnare, come libero docente in caratteri stilistici e costruttivi dei monumenti, prima alla facoltà di Lettere e Filosofia della Cattolica di Milano e quindi alla facoltà di Architettura dell’università di Pescara e a quella di ingegneria dell’università di Brescia. Contemporaneamente, nel 1966, diventa sovrintendente ai monumenti per la provincia di Sondrio e, dopo il terremoto del ‘76, sovrintendente e responsabile della ricostruzione dei monumenti del Friuli -Venezia Giulia. E al Ministero dei Beni culturali rimarrà, come funzionario e ispettore centrale, fino alla pensione nel 1992. A questa sua intensa attività professionale, Scurati Manzoni ha sempre affiancato una costante attività artistica come pittore, scultore e autore di vetrate, seguendo l’indirizzo postimpressionista dei suoi due maestri degli anni di Brera. Nel 1963 ha realizzato il grande obelisco per il Sacrario di Monte S. Martino in Valcuvia, in memoria della prima battaglia partigiana in Italia, cui hanno fatto seguito diverse altre sculture a tema religioso (Via Crucis, la Pietà, la Flagellazione). Di soggetto religioso anche molte sue vetrate - che Scurati Manzoni realizza integralmente da sé - come quelle sui Misteri del Rosario (1966) nell’antica chiesa del Carmine a Pavia, il Crocifisso del 1983 e la Deposizione dalla croce (1984), tutte a carattere piuttosto espressionista. Ad esse si è accompagnato, nel corso degli anni Ottanta, un discreto nucleo di vetrate a soggetto paesaggistico. Al di là delle diverse tecniche creative, infatti, ciò che dà unità al suo lavoro artistico è il mondo poetico interiore dell’artista e il messaggio umano di idee e di sentimenti che riesce a trasmettere con la propria opera.