(Modena, 1911 – Parma, 1994).Nel 1925 la sua famiglia si trasferì da Modena a Parma, dove il pittore risiedette stabilmente per tutta la sua vita. Si formò presso l'Istituto d'Arte ed iniziò la sua attività artistica, con modi che si rifecero all'esperienza di Giorgio Morandi.La pittura di Mattioli è una pittura di superficie, senza azione, una materia parietale logorata da mille tocchi di pennello, è un allontanarsi e avvicinarsi, alla tela, dell'artista, fino a trovare le tonalità giuste da percepire ad ogni distanza, con relativa mutazione della percezione come un ricorso alle idee impressioniste, anche se il corpo materico è, in genere, più spesso e solido. Leggi la biografia completa
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(Modena, 1911 – Parma, 1994).Nel 1925 la sua famiglia si trasferì da Modena a Parma, dove il pittore risiedette stabilmente per tutta la sua vita. Si formò presso l'Istituto d'Arte ed iniziò la sua attività artistica, con modi che si rifecero all'esperienza di Giorgio Morandi.La pittura di Mattioli è una pittura di superficie, senza azione, una materia parietale logorata da mille tocchi di pennello, è un allontanarsi e avvicinarsi, alla tela, dell'artista, fino a trovare le tonalità giuste da percepire ad ogni distanza, con relativa mutazione della percezione come un ricorso alle idee impressioniste, anche se il corpo materico è, in genere, più spesso e solido. La tecnica pittorica è, per Mattioli, tutt'uno con l'immagine, ogni supporto usato è frutto di una selezione accurata, può essere semplice tela, tavola consunta e giustapposta utilizzata proprio per speciali imperfezioni o per quel tempo che l'ha logorata e scarnificata nelle venature e nei nodi, può essere la copertina rilegata di un vecchio libro, stinti fogli d'archivio con antiche annotazioni; tutto ciò per accentuare quel venire da lontano della pittura, delle forme, del pensiero, per dirci che si è giovani per poco e che si passa subito nel cammino della storia, prima quella individuale e poi più generale, che la nostra esistenza non può essere senza memoria. È, quasi, come se volesse che la sua opera fosse già antica, pur con un segno moderno.