Biografia di Americo Mazzotta
Albino Americo Mazzotta nasce a Collecchio, in provincia di Parma, nel 1941. Fin da giovane si è distinto per la sua abilità nel disegno e ha iniziato a frequentare le botteghe di importanti pittori come Alessandro Gallucci e Bruno Baratti. Sebbene il padre lo avesse incoraggiato a studiare Architettura a Firenze, Mazzotta ha abbandonato presto gli studi per dedicarsi completamente alla pittura, passione che lo ha accompagnato per tutta la vita.
Nel 1981 ha subito un grave incidente che ha innescato una profonda crisi interiore, dalla quale è nata la serie di dipinti intitolata "Odissea", composta da quattordici opere a sanguigna su carta. In queste opere, che seguono le tracce di Ulisse, l'artista descrive metaforicamente la sua vita.
La sua prima importante commessa è stata la decorazione di una pittura murale nella chiesa della Madonna del Rosario di Redecesio, a Milano. Quest'opera, che misura 147 metri quadrati, è stata realizzata in monocromo e sanguigna ed è dedicata alla "Battaglia di Lepanto". Mazzotta ha dato vita a un'opera altamente drammatica, in cui le figure umane si susseguono lungo linee convergenti verso il centro, con la croce che sovrasta l'altare. Lo stile di Mazzotta, caratterizzato dal realismo del disegno e dal movimento scenico delle figure, richiama alla mente il Giudizio Universale di Michelangelo.
Nel 1989 ha dipinto la "Piazza della Maieutica" a Rimini, utilizzando la tecnica a sanguigna che ormai era diventata la sua cifra espressiva. In questa opera, animata da personaggi come Guitton, Ionesco e Tarkovskij, ha dato vita a una sorta di "Scuola di Atene". Con Tarkovskij, il famoso regista russo esule a Firenze, Mazzotta ha sviluppato una profonda amicizia che li ha portati a incontrarsi spesso nella casa-studio dell'artista a Bagazzano, nei dintorni di Fiesole.
Per Mazzotta l'arte ha il compito di trasfigurare ciò che è mortale e non l'effimero. Non è in sé redenzione, ma anela a essa, e quando è autentica brilla come un lampo di redenzione. L'artista non dipinge solamente un soggetto dato, ma lo rivive e lo rende presente, coinvolgendo lo spettatore nella visione.