Biografia di Attilio Nani
Figlio di Abramo e Margherita Legrenzi, dal padre artigiano discendente da una famiglia di cesellatori, che gestivano una bottega in Clusone nelle vicinanze della chiesa di sant'Anna, apprese il mestiere di cesellatore e doratore. Frequentò negli anni dal 1915-1918 l'Accademia Tadini di Lovere, e poi all'Accademia Carrara allievo di Ponziano Loverini[1], ma a causa di un infortunio del padre lasciò la scuola per aiutare nella bottega di famiglia, trasferendola poi a Bergamo in via Torretta[2].
Continuando il lavoro paterno cominciò a comporre motivi decorativi su piatti e vasi presentati alle mostre di arte decorativa Biennali di Monza del 1923 e nel 1925, e poi alle Triennali di Milano del 1930, del'33 e del'36. Ai concorsi di sbalzo e cesello di Brera ottenne due premi durante il periodo dal 1930 al 1940.
Oltre all'attività dello sbalzo, dai piatti ai vasi, dai ritratti a tutto tondo, figurette, bassorilievi, composizioni, maschere e opere d'arte sacra come ostentori, calici e croci, si dedicò alla scultura eseguendo parecchie opere sia in terracotta che in bronzo e cera.
Partecipò alla seconda e terza Quadriennale romana del 1935 e del '39, alla ventesima Biennale di Venezia del 1951.
Si trasferì a Bergamo nel 1927 ove morì il 13 ottobre 1959.
Nel 1981, la vedova Teresa Guerinoni, donò alla Biblioteca civica Angelo Mai il fondo che venne successivamente incrementato dai figli nel 1997. I disegni che compongono il fondo sono suddivisi tra autoritratti, incisioni e soggetti vari .
Nel 2012 e 2014, grazie alla borsa di studio Luigi e Sandro Angelini, venne stilato il catalogo completo del fondo a opera di Valentina Raimondo