Biografia di Vinicio Paladini
Vinicio Paladini (1902 - 1971) è stato un architetto, pittore e teorico dell'arte italiano. Nato a Mosca da madre russa, presto si trasferisce con la famiglia a Roma. Qui negli anni Venti e Trenta, Paladini seppe ritagliarsi un suo specifico spazio nella l'ombra delle numerose personalità eminenti in quel fatale ventennio.
Negli anni '20 Paladini interagisce con la comunità della Casa d'Arte Bragaglia e con la comunità futurista attiva in città, stringendo un rapporto di amicizia e collaborazione creativa con Ivo Pannaggi che condivide le sue forti simpatie politiche per la Russia bolscevica. Nel 1922 firmarono insieme il Manifesto dell'Arte Meccanica Futurista, che fu stampato nel numero di giugno di "Lacerba".
Parallelamente all'attività di architetto degli anni '30, Paladini dipinse anche opere figurative in stile 'seicentesco', da lui stesso descritte come caratterizzate da forti contrasti luministici e comprendenti nudi di donne e sculture classiche. Continuò anche la sua costante attività di grafico, specializzandosi nella creazione di copertine di riviste e libri utilizzando tecniche di fotomontaggio e collage. Il suo lavoro mescolava occasionalmente costruttivismo e surrealismo. Sono questi infatti gli anni in cui in Russia si avvia, alla fine del secolo, il rivoluzionario processo di modernizzazione delle arti figurative e dell'architettura, sotto l'egida di Tatlin, Ročenko, Pevsner, Malevič.
Dal 1938 si stabilì a New York dove lavorò soprattutto dedicandosi alla realizzazione di locali commerciali e al design. Torna a Roma nel 1953, dove si dedicò alla professione di architetto e ripropose, analogamente ad altri futuristi, i lavori eseguiti negli anni Venti, partecipando al revival futurista e a varie mostre. Morì a Roma nel 1971.