Biografia di Leone Pancaldi
Leone Pancaldi (1915 – 1995) frequenta l’Accademia di Belle Arti di Bologna negli anni trenta del secolo scorso, si iscrive poi alla scuola di Architettura dell’Università di Firenze laureandosi con Adalberto Libera, noto rappresentante italiano dell’architettura razionalista e moderna. Partecipa alla seconda guerra mondiale dove viene fatto prigioniero dai tedeschi ed internato in diversi campi di concentramento: Oberlangen, Sandbostel, Wietzendorf. Stringe amicizia con altri internati, tra artisti ed intellettuali anche con il critico d’arte Luigi Carluccio che lo ritrae in un disegno del 1944. Rientrato a Bologna nel 1945 riprende a insegnare e a dipingere. In quel clima di ricostruzione post bellica si impegna alla progettazione di una serie di mostre di arte antica organizzate dallo storico dell’arte Cesare Gnudi. L’allestimento delle mostre e il lavoro di squadra con Andrea Emiliani e lo stesso Cesare Gnudi, lo rendono uno dei più noti architetti di musei in Italia. Negli anni successivi il progetto di rinnovamento della Pinacoteca Nazionale di Bologna contribuisce a consolidarne la fama e la considerazione. Nel 1968 il Museo d’Arte Moderna di New York, il MOMA, invita Leone Pancaldi e Carlo Scarpa a rappresentare gli architetti italiani in una esposizione dedicata all’”Architettura dei musei”. Nel frattempo non trascura il lavoro di pittore, partecipando alle Biennali di Venezia del 1956 e del 1964. Negli anni settanta e ottanta è nuovamente impegnato alla realizzazione di edifici pubblici di grande prestigio: la Galleria d’Arte Moderna di Bologna, inaugurata nel 1975, la prima sede della Regione Emilia-Romagna 1969-1975 sita in Viale Silvani a Bologna, il palazzo IBM a Borgo Panigale 1976-1979. Leone Pancaldi ha continuato a lavorare fino al 1995, anno della sua scomparsa, lasciando circa trecento quadri, molti disegni ed un ricco archivio di lavori d’architettura.