Biografia di Giovanni Napoleone Pellis
Giovanni Napoleone Pellis nasce il 19 febbraio del 1888 a Ciconicco di Fagagna, piccolo centro agricolo del medio Friuli. A Venezia nel 1895, si aprono le esposizioni della Biennale, vetrina Internazionale dell’arte “ufficiale”, arroccata su posizioni accademiche. I giovani artisti spesso rifiutati dalle giurie delle Biennali, a partire dal 1908, presentano i propri lavori nello spazio alternativo offerto loro dall’Opera Bevilacqua La Masa a Ca’ Pesaro, allora diretta da Nino Barbantini, dove, a partire dal 1909, Giovanni Napoleone Pellis partecipa a varie esposizioni collettive assieme a Gino Rossi, Arturo Martini, Umberto Moggioli, Ugo Valeri ed altri amici pittori. Nel 1914 si trasferisce a Roma. Nella capitale conosce diversi artisti tra i quali De Chirico, Carena, Drei, Oppo, Selva, Trombadori e partecipa alle manifestazioni interventiste. Nei primi anni Venti si trasferisce a Sauris, cercando nella solitudine nuova ispirazione. Partecipa alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia nel 1922 con la grande tela de Il Viatico, che viene acquistata dalla Fondazione Marangoni di Udine e che oggi è visibile presso la Galleria d’Arte Moderna. Nel 1924 va nuovamente a Roma, fruendo della borsa di studio Marangoni, ma deve rientrare in Friuli per le precarie condizioni economiche, dovute anche alla svalutazione monetaria conseguente alla Guerra. Per alcuni anni rimane ospite a San Giorgio di Nogaro, dal fratello Giacomo. Nel 1931 costruisce con le proprie mani e con pochi operai, la sua casa alle falde del colle del Castello di Udine e nel 1932 si sposa con Luigia Zennaro, insegnate di disegno. In quegli anni inizia ad alternare lunghi soggiorni in montagna a periodi udinesi. Durante gli ultimi anni di attività partecipa a varie mostre collettive e l’ultima mostra personale si tiene nel 1956 a Firenze. Ora rimane per lunghi periodi a Valbruna presso la l’albergo “Keil” da dove spesso scrive lunghe lettere o cartoline alla moglie Gina e alla figlia Graziella. L’ultima di queste lettere risale al 30 gennaio del 1962. Inizia a dipingere una tela, una veduta alpina, rimasta incompiuta: l’ultima sua opera. Il 6 febbraio di quello stesso anno infatti si spegne a Valbruna. Le esequie vengono celebrate nella chiesa udinese di San Cristoforo e successivamente le sue spoglie trasportate a Ciconicco di Fagagna, paese natio e qui sepolte.