Biografia di Enrico Piceni
Enrico Piceni (1901 – 1986) è stato un critico d'arte, critico teatrale e traduttore italiano. Già dagli anni liceali mostrò una propensione alla scrittura e collaborò intensamente in varie redazioni. Nel luglio 1921 ottenne il diploma al liceo classico e, nel biennio seguente, proseguì la sua attività di critico teatrale, scrivendo per L'Ambrosiano; interrotto il lavoro per adempiere agli obblighi di leva, nel 1924 rientrò a Milano e nel gennaio 1925 venne assunto dalla Arnoldo Mondadori Editore come capo ufficio stampa. Già nel 1926 apporta importanti contributi: fonda le collane Le Scie e I centomila. Avanzò presto nella gerarchia aziendale fino a divenire condirettore editoriale; diresse la collana I maestri italiani dell'800, data la sua passione per la pittura e in particolare per i dipinti italiani del secondo Ottocento. Nel 1935 terminò la sua collaborazione con Mondadori, almeno a livello dirigenziale perché proseguì di fatto a tradurre negli anni seguenti, e si dedicò sempre più all'arte, organizzando mostre e scrivendo, come critico d'arte. Come critico e appassionato d'arte si dedicò particolarmente a Federico Zandomeneghi, di cui peraltro aveva curato il volume monografico che aveva aperto la collana I maestri italiani dell'800 nel 1932, Giuseppe De Nittis e Giovanni Boldini. Sua principale area di interesse era la pittura dell'Ottocento italiano, e in special modo i pittori lombardi: e su questi pubblicò vari volumi per l'editore bustocco Bramante; per l'editore torinese Bolaffi diresse la redazione del catalogo della pittura italiana dell'800.