Biografia di Attilio Pierelli
Attilio Pierelli (San Quirico, 1924 – Roma, 2 gennaio 2013) è stato uno scultore italiano.
A soli dodici anni, si trasferisce a Roma con la famiglia, iniziando a lavorare come apprendista in varie botteghe artigiane; e sarà tra queste che, specializzandosi nel mestiere di odontotecnico (1939), aumenterà e maturerà le sue innate capacità di manipolazione della materia. Autodidatta, destreggiandosi tra lo studio e il lavoro, a partire dagli anni Cinquanta Pierelli comincia ad avvicinarsi spontaneamente all’arte scultorea. I suoi primi lavori, risalenti al 1958 e dunque al periodo che l’artista stesso denominerà Barlumi saranno costituiti dall’unione-sovrapposizione di lastre di vetro bugnato e fogli di lana di vetro. Spinto da quelle che lui amava definire “primitive intuizioni”, Pierelli riuscì a trasformare un piacevole passatempo in vera e propria necessità creativa, entrando in contatto con i personaggi più importanti dell’ambiente artistico, romano e non, del tempo. Conosce e frequenta così l’intellettuale Emilio Villa, i critici d’arte Giulio Carlo Argan e Maurizio Fagiolo dell'Arco, i galleristi Gaspero del Corso e Irene Brin e la storica direttrice della Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma Palma Bucarelli. Tra gli incontri che incideranno notevolmente sul percorso storico-artistico di Attilio Pierelli ricordiamo anche quello con l’artista Lucio Fontana, l’architetto Carlo Scarpa e l’industriale del mobile Dino Gavina, conoscenze che gli permetteranno di conoscere la realtà avanguardistica del disegno industriale. Nel 1963 viene allestita, presso Galleria S. Marco di Roma, la prima mostra personale dell’emergente scultore Planches Aluminium, e sempre nel medesimo anno inizia a realizzare gioielli. Nel 1987 Pierelli fonda a Roma il Movimento Artistico Internazionale Dimensionalista: arte avanzata interdisciplinare con una mostra al Casino dell’Aurora Pallavicini di Roma, continuando comunque a partecipare alle più importanti nazionali ed internazionali del momento: nel 1990 espone alla Galerie Landesgirokasse di Stoccarda e l’anno successivo al Museum of Modern Art di Kyoto. Nel 1991 lo scultore acquista a Bomarzo (VT) il piano terra di un antico palazzo del ‘500 all’interno del quale decide di fondare, due anni dopo, il Museo di Ipersculture, che rientrerà nel progetto di rete museale di Arte Contemporanea promosso e diretto dalla cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Università "La Sapienza" di Roma della prof.ssa Simonetta Lux e che resterà aperto fino al luglio del 2012. Nel 1997 l’artista effettua una donazione a favore dell’Università degli studi Roma Tor Vergata e ben sette delle sue monumentali sculture vengono assegnate alle varie facoltà di Economia, Ingegneria, Medicina e Chirurgia, Scienze Matematiche Fisiche e Naturali. Agli inizi del 1998 acquisisce i diritti sull’immagine dell’ipercubo tramite la registrazione del copyright. Attilio Pierelli muore a Roma il 2 gennaio del 2013. Tre anni dopo la sua morte, 20 delle oltre 100 opere che andarono a formare la collezione del Museo di Sculture Iperspaziali di Bomarzo vengono accolte ed esposte nei suggestivi spazi di Villa Magherini Graziani di Celalba, nel comune di San Giustino (PG). Ed è così che tale preziosa raccolta trova, a partire dal 2016, la sua nuova “sede permanente” e, oltre ad arricchire il patrimonio storico artistico contemporaneo della regione Umbria, diventerà d’ora in poi il luogo consacrato alla conoscenza di uno degli artisti più rivoluzionari del secondo Novecento.