Lucio Ranucci ( Perledo, Lecco 1925)Essendo i genitori medici, l'artista trascorre un'infanzia itinerante tra nord e sud d'Italia e dopo la morte del padre rimane per otto anni in collegio a Perugia. Dopo una breve esperienza come militare italiano in Nord Africa, torna a Milano dove lavora come giornalista per poi decidere di continuare lasua attività in l'Argentina. Leggi la biografia completa
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Lucio Ranucci ( Perledo, Lecco 1925)Essendo i genitori medici, l'artista trascorre un'infanzia itinerante tra nord e sud d'Italia e dopo la morte del padre rimane per otto anni in collegio a Perugia. Dopo una breve esperienza come militare italiano in Nord Africa, torna a Milano dove lavora come giornalista per poi decidere di continuare lasua attività in l'Argentina. Il 1949 segna l'inizio della sua carriera artistica con una mostra personale alla Galleria Marini di Lima in Perù; a partire dall'esordio ogni anno esporrà in Ecuador, Colombia, Nicaragua, ma anche negli Stati Uniti ed Europa. Per l'artista la pittura è il veicolo attraverso il quale denunciare la verità sociale e politica per cui fonte d'ispirazione d'ispirazione delle sue opere è la vita quotidiana. La tecnica di cui si avvale è quella ad olio ed acrilico con l'aggiunta talvolta di sabbie e terre. Per la loro staticità e ieracità, le figure rappresentate appaiono come dei manichini di legno, ma, nonostante la forte geometricità, riescono a trasmettere profonde emozioni. Temi ricorrenti sono la povertà, la sete di giustizia, la seduzione.Nel 1954 realizza per l'Aereoporto di San Jose di Costarica un murales di 13,8 metri per 4,4 su pannelli di compensato marittimo. L'artista è anche un attivista dal punto di vista politico e ciò gli procura nel 1956 il carcere a Managua in Nicaragua. Nel 1958 partecipa alla "Bienal Panamericana de Mexico" e la "Bienal de Sao Paolo". La situazione politica in Costarica precipita e, dpo aver partecipato a un colpo di stato, l'artista nel 1963 rientra in Italia dove vive fra Roma e Ischia. Attualmente vive in Costa Azzurra e le sue opere continuano ad essere iltramite con cui denunciare i sopprusi sociali nel perseguire l'obiettivo di trasformare l'arte nella depositaria della cultura e della memoria.