Biografia di Nicholas Roeg
Nicholas Roeg nasce a Londra nel 1928 ed ha manifestato fin da giovane età una grande passione per il cinema. Ancora studente alla Mercers School di Londra, ha tentato di fondare una piccola casa di produzione. Durante il servizio di leva ha lavorato come proiezionista e ha avuto così la possibilità di vedere una vasta gamma di film. Nel 1947 ha iniziato a lavorare presso i Marleybone Studios doppiando film francesi e imparando i primi rudimenti del montaggio. Entrato negli studi inglesi della Metro Goldwyn Mayer nel 1950, Roeg ha cominciato ad interessarsi alla fotografia svolgendo il ruolo di assistente alla camera. Dopo un lungo apprendistato professionale durante gli anni Cinquanta, ha debuttato come direttore della fotografia della seconda unità in The sundowners (1960; I nomadi).
Roeg ha dato il primo saggio della sua arte visionaria con le tinte stilizzate di The masque of the red death (1964; La maschera della morte rossa) di Roger Corman, tratto da un racconto di E.A. Poe. Due anni più tardi, con l'incubo fantascientifico Fahrenheit 451 di François Truffaut, Roeg ha messo alla prova le sue abilità nella rarefazione dell'immagine. Dopo aver reso con estrema cura formale la campagna inglese in Far from the madding crowd (1967; Via dalla pazza folla) di John Schlesinger e aver illuminato una psichedelica San Francisco in Petulia (1968) di Richard Lester, ha deciso di passare alla regia.
Il suo primo film Performance (1970; Sadismo), diretto insieme a Donald Cammell, è un dramma decadente ispirato a The servant (1963) di Joseph Losey e interpretato dallo stesso protagonista del famoso precedente, James Fox, e dalla rockstar Mick Jagger. Roeg ha dato un compiuto saggio del suo cinema con Walkabout (1971; L'inizio del cammino). Successivamente, si è avventurato in un dramma psicologico, Bad timing (1980; Il lenzuolo viola), intrigante ma sovraccarico di riferimenti, con cui ha avuto inizio il sodalizio artistico con la futura moglie Theresa Russell.
Gli anni Ottanta non si sono rivelati particolarmente felici per Roeg, poiché, se si esclude la stravagante commedia Insignificance, sia Eureka (1982), sia Castaway (1986; Castaway, la ragazza venerdì) sono entrambe risultate opere di scarso rilievo. Il ritorno alle atmosfere a lui più congeniali si è concretizzato con il dramma Track 29 (1988; Mille pezzi di un delirio), annunciato precedentemente, e con il divertente fantasy The witches (1990; Chi ha paura delle streghe), interpretato con classe da Anjelica Huston. Con il successivo Cold heaven (1992; Oscuri presagi), ha realizzato un'ennesima, curiosa variazione sul tema del fantastico.
Roeg ha effettuato una debole riduzione del testo di J. Conrad con il televisivo Heart of darkness (1994; Cuore di tenebra). Nel 1996 ha diretto il kolossal televisivo Samson and Delilah (Sansone e Dalila), caratterizzato dal suo notevole talento visivo. Autore di opere interessanti in cui la componente visiva risulta talvolta troppo invadente, Roeg è un fautore del cinema fantastico in cui le scelte stilistiche e la collocazione dei personaggi in situazioni inconsuete determinano il sorgere dell'elemento fantastico.