Biografia di Miro Romagna
Miro Romagna nasce a Venezia nel 1927, ha fatto parte dell'ambiente artistico italiano fin dal 1949, quando entrò a far parte dell'opera Bevilacqua La Masa di Venezia e partecipò a ben undici edizioni delle mostre collettive ottenendo premi, segnalazioni e acquisti ufficiali. Nel 1956 vinse il terzo premio Marzotto alla IV Mostra Nazionale di Pittura - Valdagno. Grazie alla sua spiccata personalità artistica e alla qualità delle sue opere, ben presto divenne uno dei maggiori pittori veneti, conseguendo durante la sua maturità artistica numerosi premi e riconoscimenti in Italia e all'estero. Inoltre, ha tenuto corsi di disegno, acquarello e tecniche pittoriche varie presso il Centro Internazionale della Grafica di Venezia.
Miro Romagna è considerato uno dei pittori più significativi del movimento post-impressionistico noto come "Chiarismo veneziano". È forse l'ultimo grande testimone di un'epoca e di una scuola alla quale si attesta l'arte veneto-lagunare del primo e parte del secondo novecento. Infatti, iniziò ad acquisire capacità artistiche da ragazzino, osservando importanti pittori al cavalletto, tra cui Filippo De Pisis, Marco Novati, Carlo Cherubini e Neno Mori, del quale fu allievo privilegiato per alcuni anni. Da tutti loro, Romagna assimilò una straordinaria proprietà di linguaggio espressivo e l'importanza della problematica cromatico-luministica, due aspetti che costituiscono l'essenza della sua pittura, visibile nelle mirabili vedute veneziane.
Romagna cominciò ad esporre all'età di 15 anni, con un'opera nella collettiva del 1942, tenuta nella Sala Napoleonica insieme ai maggiori pittori veneziani del tempo, tra cui Cadorin e Dalla Zorza. L'aspetto principale della sua pittura è quello di cogliere l'anima segreta di Venezia nella luminosità sfuggevole. Questo è l'aspetto più evidente nelle sue opere degli ultimi anni, composte principalmente da vedute veneziane sostanziate nell'emotività espressiva di movimenti diversi che vanno dalla vibrante atmosfera romantica all'inizio alla rarefazione tonale di visioni in cui la luce e il colore si compenetrano sottilmente nell'aria dei riflessi infiniti, per confluire nell'esplosiva accensione dei colori puri.