(isaia Mabellini) Sarenco Quotazioni, valore e valutazione opere

Sarenco, Isaia Mabellini, nasce a Vobarno (Brescia), nel 1945. Dopo gli studi di filosofia compiuti presso l'Università di Milano inizia la sua attività artistica come poeta lineare nel 1961 (cfr. Leggi la biografia completa

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Biografia di (isaia Mabellini) Sarenco

Sarenco, Isaia Mabellini, nasce a Vobarno (Brescia), nel 1945.



Dopo gli studi di filosofia compiuti presso l'Università di Milano inizia la sua attività artistica come poeta lineare nel 1961 (cfr. La condizione instabile, Archivio Denza 1974), per poi passare rapidamente alla ricerca verbo-visiva. A partire dal 1963 entra in contatto con il fiorentino Gruppo 70 e stringe personale amicizia con Eugenio Miccini. Sempre nel 1963 fonda e dirige la prima di moltissime riviste di esoeditoria di cui sarà ideatore nella propria carriera, Il Tarlo Valsabbino. Fin da questi primi anni di militanza nel mondo artistico svolge un’intensa attività editoriale e organizzativa, ed espone in Italia e all’estero le sue opere, entrando in contatto con artisti come Ugo Carrega, Julien Blaine, Jean-François Bory, Jochen Gerz, Paul De Vree, Jean-Claude Moineau e critici come Gillo Dorfles. Nel 1968 fonda con Enrico Pedrotti la Galleria-Libreria La Comune di Brescia e poco più tardi inaugura le pubblicazioni della rivista «Amodulo» e delle omonime Edizioni. Sempre nella città lombarda Sarenco aprirà negli anni importanti spazi espositivi come la galleria Amodulo (1970) e lo Studio Brescia (1972). Nel 1971 fonda con Paul De Vree la rivista «Lotta Poetica» tentando di unire il lavoro della casa editrice Amodulo con quello della belga De Taffelronde. Sotto la direzione dei due, la rivista avrà una vita piuttosto lunga e sarà edita in tre serie (1971/1975; 1982/1984 e 1987). Nel 1972 Sarenco espone per la prima volta presso la Biennale di Venezia (vi tornerà altre due volte, nel 1986 e nel 2001). Nello stesso anno fonda con Eugenio Miccini, la casa editrice SAR.MIC con lo scopo precipuo di promuovere il lavoro di numerosi poeti visivi italiani e internazionali. Nel 1977, sempre con Miccini, dà vita alla casa editrice Factotum Art e alla conseguente rivista «Factotum» (1977/1979). In questi anni partecipa attivamente anche alla programmazione della galleria Centro di Paolo Berardelli a Brescia e si impegna in prima persona nello sviluppo dell’Archivio Denza di poesia visiva con cui collabora dal 1970. Negli anni Ottanta fonda la rivista di dischi «RadioTaxi» (1982/1984), con la quale pubblica in versione audio importanti autori di poesia d’avanguardia e sperimentale. Nello stesso periodo apre a Illasi (Vr) la Domus Jani, centro di ricerca culturale e fonda con Miccini Verona Voce. Il mensile intelligente di Verona. Nel 1984 realizza il suo primo cortometraggio, Collage, e l'anno seguente viene invitato al XLII Festival del cinema di Venezia. Negli anni successivi realizzerà altri cinque film: In attesa della terza guerra mondiale nel 1985, Benvenuto grande cinema nel 1987, Pagana nel 1988, Safari nel 1990 e Performance nel 1993. Dal 1982 Sarenco intraprende numerosi viaggi in Africa che lo porteranno ad instaurare un legame profondo con questa terra, tanto da decidere di trasferirsi per un lungo periodo in Kenya e di dedicarsi con grande entusiasmo alla promozione dell’arte e della fotografia africana. Da questo momento in poi l’Africa diventa protagonista all’interno della sua produzione artistica: l’opera più emblematica di questo suo nuovo percorso è senza dubbio l’installazione La platea dell’Umanità, presentata alla Biennale di Venezia del 2001. Il lavoro è composto dall’assemblage di oltre 300 opere: dipinti, disegni, tavole incise, sculture di grandi dimensioni realizzate a Malindi in Kenya, da artisti e artigiani locali. Personaggio senza dubbio eclettico Sarenco si dedica nel corso degli anni anche alla sperimentazione video e sonora; nei suoi lungometraggi riprende l’idea del collage montando, senza un apparente intento narrativo, scene di diversa ambientazione e tematica. Scrive il suo primo soggetto cinematografico nel 1968, che poi gira nel 1984 con il titolo Collage. A Malindi apre quindi una galleria d'arte e pubblica raccolte poetiche e poetico-visive, come Malindi dias, Malindi e M.A.L.I.N.D.I., e organizza importanti esposizioni come la Prima Biennale d'Arte Contemporanea di Malindi. L'anno successivo viene invitato a presentare la pellicola al Festival del Cinema di Venezia. A questa ne seguono altre cinque: In attesa della terza guerra mondiale nel 1985, Benvenuto grande cinema nel 1987, Pagana nel 1988, Safari nel 1990 e Performance nel 1993. Anche negli ultimi anni, tra l’Italia e il Kenia, Sarenco persevera nella propria azione di promoter, organizzatore culturale e artista visivo. Tra le ultime imprese ricordiamo la fondazione della rivista «Sarenco’s», la nuova seria di «Lotta Poetica» (The New Lotta Poetica), la costituzione della Galleria Sarenco Club e di alcuni centri come l’Archivio Europeo del Film e del Video d'Artista.

Sarenco ha realizzato con Sergio Dangelo Bella come la bella Blanzesmano, Edizioni rare 1988; con Paul de Vree, Il libro 1968-71, Amodulo 1976; con Richard Onyango M.A.L.I.N.D.I., Parise 1991. Molto più numerosi e rilevanti i libri d’artista, o i libri di poesie visive pubblicati individualmente da Sarenco, tra cui non si può non ricordare Achtung Dichter pubblicato dall’editore Sampietro come “fuori numerazione” nella collana «Underground/A» (1972).

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