Biografia di Mario Sequi
Mario Sequi nasce a Monserrato nel 1913. Da giovane, egli frequentò il Circolo Sant’Ambrogio a Monserrato, il quale, dopo il consolidamento del regime fascista, diventò un centro di aggregazione culturale liberale, sotto la guida del presidente Pierino Atzeni, fino alla sua chiusura temporanea da parte del regime negli anni 30. In tale contesto e clima, Mario Sequi si appassionò alle attività teatrali e iniziò ad interpretare piccole parti come attore in alcune commedie in sardo-campidanese rappresentate nel teatro del Circolo di Sant’Ambrogio. Completati gli studi superiori e conseguito il diploma di ragioniere, Mario Sequi lasciò la Sardegna e si trasferì a Roma per iscriversi all'Accademia di Arte Drammatica diretta dal Maestro Silvio D'Amico e contemporaneamente comincia a recitare in teatro come attore. Tuttavia, egli dovette presto interrompere questa attività a causa di un intervento chirurgico alle corde vocali dovuto a un tumore e rivolse la sua attenzione verso il cinema. In effetti, ebbe modo di debuttare giovanissimo in teatro come aiuto-regista e organizzatore e di venire indirizzato al cinema da Gennaro Righelli che, nel 1930, lo scelse come assistente per il film La canzone dell’amore. In seguito, Sequi lavorò come aiuto-regista, sceneggiatore e direttore di produzione. Negli anni Quaranta, collaborò con altri alla sceneggiatura di un buon film di Giacomo Gentilomo, O’ sole mio. Nel 1948, ebbe modo di debuttare come regista in L’isola di Montecristo (1950), con Franca Marzi, Claudio Gora, Carlo Ninchi e Fausto Guerzoni. Sequi diretto successivamente altri film di buon livello e di genere drammatico e popolare che riscossero un notevole successo. Fra questi, merita di essere ricordato per la sua efficacia stilistica e l'incisività della narrazione, il film Altura, del 1950. Secondo la critica specializzata, le sue opere successive, alcune anche importanti, non confermarono il notevole livello qualitativo di Altura e, addirittura, negli ultimi film dei primi anni '70, Sequi adeguandosi all'offerta dei produttori, assecondò in modo assai discutibile i gusti di un pubblico cinematografico attratto dalle pellicole a sfondo erotico. Tuttavia, Mario Sequi resterà un grande regista nella storia del cinema italiano con la realizzazione di 11 pellicole, che, con l'eccezione delle ultime, affrontano tematiche dall'avventura in costume al dramma sociale.
