Biografia di Pino Settanni
Pino Settanni nasce a Grottaglie nel 1949. A soli 16 anni, mentre lavora come studente operaio presso l'Italsider di Taranto, inizia a coltivare la passione per la fotografia utilizzando una macchina Zenit di produzione russa. Dopo aver conseguito la maturità e aver assunto ruoli di impiegato, apre uno studio fotografico a Taranto, ma orienta presto la sua arte verso l'espressione artistica e la ritrattistica, documentando le prime manifestazioni operaie e la nascita dei sindacati nella zona di nuova industrializzazione. Il suo primo ritratto vincente di premi, "Antico sentimento", ritrae un operaio con una bambina in braccio.
Il fotografo e scrittore Giuseppe Alario lo convince a lasciare Taranto per esprimersi nel campo della fotografia artistica e Settanni si trasferisce prima a Torino, collaborando con la UTET, poi a Roma, dove affronta anni difficili, vivendo in una pensione e collaborando come fotoreporter per testate giornalistiche, tra cui il Mondo. Nel 1975 incontra la gallerista Monique Gregori, che diventerà sua moglie, e pubblica il primo libro, "Voligrammi", in cui ricerca un ordine nel disordine attraverso le sue immagini fotografiche. Nel 1977 tiene la sua prima mostra fotografica a Roma, dando inizio al progetto "Dialoghi sui minimi sistemi", basato sul recupero del difetto fotografico.
Nel 1978 conosce Renato Guttuso e gli propone di reinterpretare fotograficamente in bianco e nero la Sicilia, che aveva ispirato i suoi quadri. Settanni diventa il suo assistente e fotografo personale, ma i due hanno un rapporto conflittuale e, nel 1983, Settanni riprende l'attività di fotografo a tempo pieno, senza mai rinunciare alla sua concezione di pittura-fotografia.
Nel 1986 si reca a Parigi per partecipare alla Mois de la Photo con il progetto "Volo e Barocco". Nel 1992, in occasione del Cinquecentenario dell'impresa di Cristoforo Colombo, realizza i ritratti di Rita Levi Montalcini, Carlo Rubbia e Renzo Piano per la committenza della Presidenza del Consiglio, e nello stesso anno crea il Calendario Piaggio 1993. Nel 1994 realizza la serie fotografica "Tarocchi", ispirata ai soggetti ritratti da Guttuso, e il progetto "Zodiaco", acquistato dal Museo della fotografia di Parigi.
Dal 1998 al 2005, Pino Settanni fotografa città colpite dalla guerra come Mostar, Sarajevo e Kabul, realizzando immagini per calendari e campagne istituzionali su mandato dello Stato maggiore dell'Esercito italiano. Nel 2002 e nel 2003 realizza per Rai 3 i documentari fotografici "Kabul le donne invisibili" e "Balcani, gli sguardi, la memoria", presentati al Festival Internazionale del Cinema di Locarno. Molte di queste immagini vengono trasformate attraverso la tecnologia digitale in una sorta di operazione di estetizzazione.
Nel corso della sua carriera, Settanni ha ricevuto il sostegno economico della Mamiya Trading, azienda operante nel settore della fotografia professionale, che gli ha consentito di realizzare mostre e cataloghi indipendentemente dal mercato contemporaneo. Pino Settanni muore a Roma il 31 agosto 2010, ancora in piena attività.