Biografia di Steven Soderbergh
Steven Soderbergh (1963 - ) Nonostante sia stato consacrato un prodigio dopo aver vinto la Palma d'oro al Festival di Cannes per il suo film d'esordio, "Sex, Lies and Videotape" (1989), il regista Steven Soderbergh ha trascorso la maggior parte del decennio successivo lottando per trovare il suo talento creativo. Dopo il suo trionfo a Cannes con lo sconcertante "Kafka" (1991), Soderbergh è quasi scomparso dal radar di Hollywood, grazie a fallimenti commerciali come "King of the Hill" (1993) e "The Underneath" (1995). Il bizzarro "Schizopolis" (1997), che ha contribuito a spianare la strada a una carriera rivitalizzata con "Out of Sight" (1998), un elegante adattamento del thriller romantico di Elmore Leonard ha poi finalmente messo Soderbergh sulla mappa. Il regista entrò presto in un periodo fertile che lo vide realizzare film creativamente soddisfacenti; in particolare "Erin Brockovich" (2000) e "Traffic" (2000), l'ultimo dei quali gli è valso un Oscar come miglior regista. Dopo aver diretto il film altamente commerciale "Ocean's Eleven" (2001), Soderbergh ha poi realizzato "Full Frontal" (2002) e "Solaris" (2002), che gli sono valsi entrambi un notevole disprezzo. Sempre pronto a sperimentare, come ha fatto con il low-budget "Bubble" (2006) e l'epica di quattro ore "Che" (2008), Soderbergh è stato in grado di mantenere vivo il suo spirito indipendente mentre i suoi piedi rimanevano saldamente piantati nella mondo commerciale, anche a rischio di guadagnare detrattori e fan delusi, il marchio di un regista veramente indipendente.