Biografia di Nino Springolo
Nino Springolo nasce a Treviso nel 1886 e completò gli studi liceali nel 1907. Egli si trasferì a Venezia per formarsi come pittore alla scuola di Cesare Laurenti e partecipò alla prima Mostra di Ca’ Pesaro nel 1908. Nel 1909, Springolo partì per Monaco di Baviera con l’amico Adolfo Callegari per seguire i corsi dell’Accademia di belle arti, dove studiò nella classe di Gabriel von Hackl e Hugo von Habermann. Nel 1910, dopo il ritorno in Italia, Springolo aprì uno studio a Venezia, dove si dedicò alla pittura di ritratti e nature morte con una tecnica pittorica scura. Tuttavia, nel 1912-1913, il suo stile si evolse verso il paesaggio, semplificando le forme e usando colori vivaci, con una tecnica pittorica divisionista.
Nel maggio del 1919, Springolo decise di trasferirsi con la sua famiglia a Onè di Fonte, un piccolo paese della campagna trevigiana, dove ebbe modo di evolvere la sua arte grazie alla relazione totalizzante con la natura. Nel 1923, su suggerimento del pittore Gino Rossi, Springolo presentò una personale a Ca’ Pesaro a Venezia, all’interno dell’Opera Bevilacqua La Masa. Nel 1924 partecipò per la prima volta alla Biennale di Venezia e continuò a partecipare in tutte le edizioni fino al 1936.
Nel 1937, durante l’Esposizione internazionale di Parigi, Springolo venne insignito di una medaglia d’oro per l’opera Gigetta del 1924. Nel 1942, la Biennale di Venezia gli conferì il premio Omero Soppelsa per l’opera Il fiume in primavera del 1920. Con la fine della seconda guerra mondiale, Springolo entrò nell’orbita di due importanti galleristi: Carlo Cardazzo ed Ettore Gian Ferrari. Tra gli anni Cinquanta e Sessanta, gli furono conferiti molti riconoscimenti, tra cui il premio Marzotto di Valdagno del 1955, che venne condiviso con Pio Semeghini e Luigi Bartolini. Springolo morì a Treviso il 21 gennaio 1975.