Guglielmo Stella (Milano, 1828 – Venezia, 1894) studia da autodidatta tra Milano e Vienna, dove si specializza nel disegno di figura e in pittura di genere, che si ispirava a quella del Seicento olandese, ma ambientata prevalentemente nell'atmosfera veneziana.
Dal 1868, Stella iniziò ad insegnare figura e composizione decorativa industriale nella Scuola d'Arte Applicata di Venezia. In seguito, ne diventò direttore per i successivi vent'anni.
Negli anni Cinquanta, Guglielmo Stella partecipò a diverse esposizioni torinesi, dove presentò alcune delle sue opere più famose, come “I figli della sventura condannati a divertire il mondo”, “Virtù e vizio”, episodio del carnevale di Venezia e “Tentazione di una madre”.
Inoltre, partecipò a diverse esposizioni dell'Accademia di Belle Arti di Vienna e alle mostre della Società Artistica austriaca, ottenendo il maggior successo nelle esibizioni milanesi del 1872 e veneziane del 1887.
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