Biografia di Luigi Taddei
Luigi Taddei (Brè, 27 agosto 1898 – Brè-Aldesago, 24 gennaio 1992) è stato un pittore svizzero.
Alterna studio e lavoro, ottenendo ottimi voti e diplomandosi nel 1918. Nel settembre successivo viene chiamato in qualità di docente supplente nella stessa scuola. Più tardi, nel 1932, diventerà insegnante di disegno alle scuole maggiori di Cassarate e Pregassona prima e di Lugano poi. Ha una spiccata predilezione per il ritratto e l'autoritratto. Inizialmente i soggetti sono famigliari, specie il padre e l'adorata madre. Nel 1920 ottiene la «Borsa federale» e con questo denaro può compiere i primi viaggi. Classico pittore en plein air si dedica anche al paesaggio. Ama la musica e le lettere e diviene amico di parecchi artisti e letterati tra cui lo scultore Pasquale Gilardi detto Lelèn di Brè, gli scrittori Valerio Abbondio, Giuseppe Zoppi, William Ritter, gli insegnanti Giuseppe Foglia e Frédéric Porta.
Con i soldi guadagnati con i ritratti parte per l'Algeria, terra d'emigrazione per molte famiglie ticinesi e paese che lo attrae moltissimo. È ospite di alcuni parenti e si innamora di una sua cugina Charlotte, detta Loline, che sposerà nel 1927. Dal matrimonio nascono Charles, Elia, Isa e Robert. Il periodo algerino, con alcuni rientri in patria e puntate in Marocco, è prolifico. L'artista è rapito da atmosfere e paesaggio, tanto che si parlerà per lui di Mal d'Africa. Rimane in Algeria alcuni anni e vi tornerà più volte.
Ormai pittore affermato, nel 1933 costruisce una casa ad Albonago, località che ama moltissimo. Pochi artisti ticinesi della sua generazione hanno goduto di tanta attenzione. Il suo nome appare sui giornali già negli anni venti. Espone con grande successo in Algeria ma anche nel Canton Ticino e nella Svizzera romanda e in seguito anche nelle principali città della Svizzera tedesca. Definito talvolta «autodidatta e contadino», per via dell'aiuto che forniva ai genitori e della passione che ha sempre mantenuto per i lavori agricoli, era in realtà fornito di una solida base tecnica, «frutto di lungo studio e di un lavoro accanito» come ebbe a scrivere nel 1934 Louis Chazai critico d'arte e direttore dell'archivio statale del Canton Ticino.
Con l'avanzare della maturità l'opera pittorica prosegue con intensità e ottimi riscontri di pubblico e di critica. Seguono altri viaggi in Italia, sugli altopiani del Messico e a New York. Oltre ad alcune crociere nei mari d'Egitto e Israele, fino al Libano e alla Grecia, oltre che nei Paesi Bassi e alle Canarie.
La natura, oltre ai volti e ai paesaggi, è spesso al centro delle sue opere. Tele nelle quali la luce è fondamentale e il tratto sicuro e aggiornato, grazie anche ai numerosi viaggi. Taddei si muove comunque sempre nel solco della tradizione. A un critico francese nel 1954 confessa «Sono troppo preso dalla realtà concreta della terra per abbandonarmi alle sottili complicazioni dell'arte astratta». Opere di Taddei sono conservate in diversi musei; altre sono di proprietà della Confederazione Elvetica, dello Stato del Canton Ticino e del comune di Lugano o si trovano in collezioni private in Svizzera e all'estero.
Anche in età avanzata non disdegna il disegno e la pittura. Continua ad esporre. Nel 1985 il comune di Viganello gli attribuisce la cittadinanza onoraria. Nel 1988 il Museo Malpensata di Lugano ospita una mostra antologica della sua opera in occasione del suo ottantesimo compleanno.
Si spegne nella sua casa di Albonago il 24 gennaio 1992 all'età di 94 anni.