Biografia di Amerigo Tot
Imre Tóth (1909 – 1984), italianizzato Amerigo Tot, è uno scultore e pittore ungherese che ha vissuto soprattutto in Italia. Si diploma a Budapest alla Scuola Superiore di Arti Applicate, specializzandosi in Grafica. Prosegue gli studi al Bauhaus a Dessau, con maestri Klee, Kandinskij e Moholy-Nagy, e quindi alla scuola di Otto Dix a Dresda. Nel 1933 è arrestato dai nazisti e internato nel campo di Zwickau. Riuscito ad evadere, giunge a Roma, dove ottiene un finanziamento dall’ambasciata ungherese per studiare all’Accademia di Ungheria della città. Nel 1935 frequenta l’Accademia di Belle Arti della capitale e prosegue la sua formazione artistica. A Roma stringe amicizia con altri artisti attivi in quel momento a Roma, tra cui Mirko, Afro, Cagli. Nel 1943 prende parte alla Resistenza italiana. Conclusasi la guerra, partecipa ad alcuni concorsi e vince premi per la scultura. Dirige fino al 1952 una fabbrica di ceramiche in provincia di Salerno. L’anno successivo porta a termine la sua realizzazione più celebre, ovverosia il frontone della stazione di Roma Termini. Fino al 1960 vive a Roma in via Margutta: lo studio di Tot diviene presto punto d’incontro per intellettuali di vario genere. Partecipa tre volte alla Biennale di Venezia (1952, 1956, 1962). La committenza privata gli darà buona visibilità, fama che culminerà nella proclamazione di artista dell’Anno Santo per il Vaticano nel 1975. Negli anni Settanta cresce anche la sua notorietà in ambito meridionale, soprattutto in Puglia; nella stessa regione, dal 1970, e per circa un decennio, rivestirà il ruolo di professore di Scultura all’Accademia di Belle Arti di Bari. Muore a Roma nel 1984.