Biografia di Luchino Visconti
Luchino Visconti nasce il 2 novembre 1906 a Milano ed è il quarto figlio del Duca Giuseppe Visconti di Modrone e di Carla Erba, proprietaria della più grande casa farmaceutica italiana.
A soli 26 anni diventa proprietario di una scuderia di cavalli, raggiungendo ottimi successi. Nel 1936 debutta nella carriera cinematografica a Parigi come assistente alla regia e ai costumi per Jean Renoir, entrando in contatto con intellettuali come Jean Cocteau e alcuni militanti antifascisti fuoriusciti dall'Italia. Visconti contribuisce alla realizzazione di “Les basfonds” e di “Une partie de campagne”.
Dopo un periodo a Hollywood, Visconti torna in Italia nel 1939, a seguito della morte della madre. A Roma, incontra un gruppo di giovani intellettuali collaboratori della rivista Cinema, da cui nasce l'idea di cinema realistico e incentrato sulla vita quotidiana. Nel 1942, il regista inizia a lavorare al suo primo film, “Ossessione”, ispirato al romanzo di James Cain, “Il postino suona sempre due volte”. La seconda guerra mondiale interrompe la sua carriera, ma alla fine del conflitto, Visconti realizza il documentario “Giorni di gloria”, un film di regia collettiva dedicato alla Resistenza e si occupa delle scene del linciaggio di Donato Carretta, l'ex direttore del carcere di Regina Coeli.
Visconti dirige film celebri come “Bellissima”, “Siamo donne”, “Senso”, “Le notti bianche", “Rocco e i suoi fratelli” e “Boccaccio 70”. Nel 1962, gira “Il Gattopardo", tratto dall'omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, che vince la Palma d'oro e ottiene un enorme successo di pubblico e di critica. Visconti muore nel 1976.