ASTA 242 ARTE ANTICA E DELL' OTTOCENTO
Lotto 283
L'opera è accompagnata da parere scritto di Dario Succi.
Questa coppia di deliziosi, freschi dipinti imperniati sul tema della caccia, costituisce un raro esempio di opera certamente autografa di Gianantonio Guardi, uno dei più grandi esponenti dell'arte veneziana del Settecento. Condotte con una scioltezza briosa e scintillante, le due telette sono una evidente espressione dell'arte di Gianantonio Guardi nel quinto decennio del Settecento, in collegamento stilistico con le note tele raffiguranti un " Combattimento di cavalieri" ed un " Cannoniere" che l'artista eseguì in quello stesso periodo ( cfr. Morassi, " Guardi ", 1973, vol. II, figg. 161, 162). L'autografia guardesca trova conferma sia nella tecnica pittorica a pennellate guizzanti che definiscono le bellissime figure ed i destrieri, sia nell'uso di pigmenti vivacissimi: tutto un brillare di rossi, azzurri, gialli, ocra. Particolarmente felice risulta l'episodio della partenza per la caccia, dove i tre nuclei compositivi ( il suonatore di corno, il cavaliere con il servitore appiedato, la giovane coppia sulla sinistra) toccati con straordinaria leggerezza, si librano senza peso in una composizione di scintillante gusto rococò. Nell'altra scena il perno della composizione è dato dallo stupendo cavallo bianco in magistrale contrasto con il drappo fiammeggiante steso sulla sella, mentre le altre figure ed i numerosi cagnolini imprimono un andamento vagamente rotatorio alla composizione. Partecipi di un racconto rarefatto e melodico, i protagonisti di questi dipinti sono definiti a festose campiture cromatiche sullo sfondo di paesaggi appena accennati, come in un'aerea scenografica di inequivocabile gusto veneziano.
Base d'asta: € 5.000,00
Stima: € 5.000,00 - 10.000,00
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