Asta 409 | ARTE ANTICA E DEL XIX SECOLO Tradizionale
Lotto 189
L'opera è accompagnata dalla scheda a cura di Davide Banzato, già Direttore dei Musei Civici di Padova, del 30 settembre 2009 (di cui si riporta di seguito un estratto).
Come tanti altri bronzi del Rinascimento ispirati alla classicità, anche il presente modello era ritenuto nel Settecento una realizzazione dell'antichità (B. de Montfaucon, "L'Antiquité expliquée et représentée en figures", I-V, Paris 1719, V tav. 152), ma non si conoscono esemplari per i quali si possa ipotizzare una diretta derivazione dal mondo greco-romano. Opere di questo tipo erano considerate già da Bode, che prendeva in esame quella allora nella collezione Trivulzio di Milano (Bode, "The Italian Bronze Statuettes of the Renaissance, Berlin 1907, New edition edited and revised by J.D. Draper, London 1980, tav. XLVII), uscite dalla mano di Andrea Briosco. Anche Planiscig (L. Planiscig, "Andrea Riccio", Wien 1927,p. 182) riprendeva lo stesso parere [...] Gli esemplari di acrobata barbuto come questo, anziché essere sostenuti da un piedistallo, sono per lo più concepiti per pendere da una catena agganciata a un anello fissato a uno o a tutti e due i piedi o alla testa, come in questo caso. Il bronzo in esame corrisponde a tale modello ed è soprattutto vicino all'esemplare, già attribuito al Riccio, del Museo Nazionale del Bargello di Firenze (G. Mariacher, "Bronzetti veneti del Rinascimento", Vicenza 1971, fig. 79) e all'altro simile, di proprietà Lubin a New York, ritenuto di produzione padovana della prima metà del Cinquecento.
Questo bronzo per la sua immediatezza di resa e una certa disinvoltura nella finitura finale, può essere considerato una ripresa successiva, realizzata a Padova sulla falsariga di prototipi del Briosco o della bottega, nei decenni centrali del secolo XVI. [...] I tratti fisionomici del volto, dal naso arcuato e dalle forti bozze frontali, la resa dei baffi e della barba presentano delle analogie con bronzi che vengono correttamente dati ad Agostino Zoppo come i "Telamoni" dello Stiftsmuseum di Klosterneuburg o "I Santi Pietro e Paolo" del Kunsthistorisches Museum di Vienna. Pur dovendosi mantenere una certa prudenza nell'attribuzione, va osservato che questa potrebbe confermare l'utilizzo e la rielaborazione da parte dello Zoppo e della bottega di modelli ideati da altri artisti.
Misure: 12.9 x 10.8 x 8.0 cm
Base d'asta: € 2.000,00
Stima: € 4.000,00 - 6.000,00
Il dipartimento di ARTE ANTICA E DEL XIX SECOLO seleziona opere d’arte dell’artista da inserire nella prossima asta.
I nostri esperti sono sempre a disposizione per effettuare valutazioni gratuite e confidenziali.
Scegli una delle seguenti modalità: