Antonio Bellucci (Pieve di Soligo, 1654 – Pieve di Soligo, 1726) è stato un pittore e decoratore italiano, versato nello stile rococò. Nato nel 1654 nella Marca Trevigiana, di formazione veneziana, ebbe il suo primo approccio alla pittura grazie agli insegnamenti di un certo Domenico Difnico, nella città di Sebenico, nella regione allora veneziana della Dalmazia. Leggi la biografia completa
Possiedi un’opera di Antonio Bellucci e vuoi venderla? Affidala a noi.
Abbiamo già trattato 3 opere di Antonio Bellucci vendute a prezzi superiori rispetto alla stima iniziale.
Richiedi una valutazione gratuita
I nostri esperti sono sempre a disposizione per effettuare valutazioni gratuite e confidenziali.
Antonio Bellucci (Pieve di Soligo, 1654 – Pieve di Soligo, 1726) è stato un pittore e decoratore italiano, versato nello stile rococò.
Nato nel 1654 nella Marca Trevigiana, di formazione veneziana, ebbe il suo primo approccio alla pittura grazie agli insegnamenti di un certo Domenico Difnico, nella città di Sebenico, nella regione allora veneziana della Dalmazia. Sicuramente ebbe una vasta produzione giovanile, anche se il suo primo quadro datato e firmato è del 1688. Nel Seicento la situazione dell'arte a Venezia non era molto felice: si faceva riferimento a Tintoretto, si tentava di recuperare qualcosa di Tiziano, in un contesto di tardo manierismo che già aveva perduto i suoi esponenti più significativi (Palma il Giovane, Padovanino). Dagli altri pittori di questa temperie si distaccò, almeno in parte, una triade di pittori non veneziani: Domenico Fetti (da Mantova), Bernardo Strozzi (genovese) e Johann Liss (tedesco), che avevano introdotto un linguaggio frizzante e libero, tipicamente barocco.
Un altro gruppo di artisti a Venezia degni di nota erano i cosiddetti tenebrosi: Giovan Battista Langetti, Pietro Negri, Johann Carl Loth e alcuni altri. La loro era una sorta di reinterpretazione del caravaggismo: forza drammatica, contrasti violenti tra luce e ombra. I tenebrosi influenzarono anche Bellucci e Sebastiano Ricci nella loro prima attività, soprattutto per la tensione drammatica delle figure. Resta comunque da sottolineare che l'ambiente artistico veneziano, ormai alla seconda metà del XVII secolo, era piuttosto statico e fiacco, soprattutto in confronto con le innovazioni introdotte a Genova, Roma (Baciccio, padre Pozzo) e soprattutto in Emilia e a Bologna (l'accademia dei Carracci e poi Marcantonio Franceschini e Carlo Cignani, già apprezzati anche a Vienna). Difatti, fu proprio al mondo elegante e raffinato dell'accademia bolognese che i giovani artisti veneziani, tra i quali anche Antonio Bellucci, avrebbero fatto riferimento.