Biografia di Pietro Fortuna
Pietro Fortuna nasce nel 1950, studia architettura e filosofia e ancora giovanissimo collabora a importanti realizzazioni sceniche per il San Carlo di Napoli, La Scala di Milano e la Fenice di Venezia. Nel 1977 si tiene la sua prima mostra personale alla galleria Cannaviello di Roma, poi è presente a Milano dal ‘78 all’ ‘83 con altre personali da Luigi De Ambrogi, Luciano Inga-Pin e Massimo Minini, quindi con la sua prima personale a New York da Serra e Di Felice. Negli anni successivi espone alla XVI Biennale di San Paolo, alla Pinacoteca Comunale di Ravenna con “Italiana: nuova immagine” a cura di Achille Bonito Oliva, e alla Galleria Comunale d'Arte Moderna di Bologna con “Anni ‘80” a cura di Renato Barilli, poi alla Galleria d'Arte Moderna di San Marino e alla XII Biennale di Parigi. Negli anni ‘90 realizza nuovi cicli di opere con installazioni e lavori di grande formato con cui è presente in “Cadenze” a cura di Pier Giovanni Castagnoli al Museo d'Arte Moderna di Caracas, al Palais de Glace di Buenos Aires e al Museo d’Arte Moderna di Bogotà. Inoltre espone alla Galleria d'Arte Moderna di S.Marino con “Italia-America, l'astrazione ridefinita” a cura di Demetrio Paparoni, poi al museo Pecci di Prato in “Randevous des amies” a cura di Bruno Corà e “Lavori in corso” alla Galleria Comunale d'Arte Moderna e di Roma. Dello stesso periodo tra le varie personali si ricordano le esposizioni da Hanna Feldman a Zurigo, alla Nuova Pesa di Roma e a Le Carré Musée Bonnat, Bayonne. Nel 1996 come emanazione delle sue teorie sull'idea di comunità fonda “Opera Paese” un luogo in cui si incontrano importanti figure dell'arte, della musica, e del pensiero, da Philip Glass a Jan Fabre, da Pistoletto a Carlo Sini, da Kounellis a Gija Kancheli. Dal 2000 al 2007 seguono molte personali tra cui quelle al Palazzo del Capitano del Popolo di Todi, alla Nuova Pesa, allo studio Stefania Miscetti e alla galleria Giacomo Guidi di Roma. Inoltre espone a “Matema” al Watertoren Centre for Contemporary Art di Vlissingen, a “Exempla II, arte Italiana nella vicenda europea 1960-2000” a cura di Bruno Corà, alla Pinacoteca Civica di Teramo e ancora al CAMEC-Centro per l'Arte Moderna e Contemporanea di La Spezia con “Enclave 1”, quindi nel 2006 alla “XII Biennale Internazionale della Scultura” di Carrara.