Maurizio Galimberti (Como 1956) Mentre frequenta l’istituto per geometri, sviluppa una precoce passione per la fotografia e partecipa a numerosi concorsi. All’inizio usa la pellicola analogica, ma ben presto passa alle polaroid, per vedere subito il risultato del suo scatto senza aspettare. Leggi la biografia completa
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Maurizio Galimberti (Como 1956) Mentre frequenta l’istituto per geometri, sviluppa una precoce passione per la fotografia e partecipa a numerosi concorsi. All’inizio usa la pellicola analogica, ma ben presto passa alle polaroid, per vedere subito il risultato del suo scatto senza aspettare. La scelta della polaroid si rivela azzeccata, perché la pellicola istantanea produce dei colori magici.Nei primi anni ’90 Galimberti abbandona l’azienda edile della famiglia per dedicarsi esclusivamente alla fotografia. Nel 1991 inizia a collaborare con la polaroid, diventandone il testimonial ufficiale. Nel 1995 esce il volume Polaroid Pro Art e nel 1997 i suoi mosaici di polaroid entrano nel mondo del collezionismo d’arte.La tecnica di Galimberti, che risente dell’influenza di Boccioni e di Duchamp, consiste nel fare un collage di polaroid ciascuna delle quali riproduce un particolare diverso dell’immagine da ritrarre. Grazie a questa tecnica particolare Galimberti arriva al primo posto nella classifica dei foto-ritrattisti italiani della rivista Class e partecipa come ritrattista a diverse edizioni del Festival del Cinema di Venezia, immortalando i divi del cinema, come Johnny Depp. Anche alcune importanti aziende (Fiat, Caffé Illy, Lancia, Nokia) gli commissionano delle opere.L’incontro con i collezionisti d’arte Fumagalli rappresenta la svolta, perché grazie a loro Galimberti inizia a lavorare a dei volumi sulle città mondiali come Venezia, Berlino e New York.