Cesare Maccari, nato a Siena il 9 maggio del 1840, si appassionò alla scultura fin da giovane, frequentando l'Istituto di Belle Arti di Siena a soli quindici anni. Nel 1856 inizia a lavorare nello studio del senese Tito Sarrocchi e nel 1866 vince una borsa di studio, che gli consentì di studiare a Firenze i maestri del Rinascimento e a Perugia l'arte dell'affresco. Leggi la biografia completa
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Cesare Maccari, nato a Siena il 9 maggio del 1840, si appassionò alla scultura fin da giovane, frequentando l'Istituto di Belle Arti di Siena a soli quindici anni. Nel 1856 inizia a lavorare nello studio del senese Tito Sarrocchi e nel 1866 vince una borsa di studio, che gli consentì di studiare a Firenze i maestri del Rinascimento e a Perugia l'arte dell'affresco. A partire dal 1872, si dedicò alla pittura di opere da cavalletto, specializzandosi in soggetti esotici, sentimentali e dell'antica Roma. Nel 1881-88 vinse il concorso per la decorazione della Sala Gialla di Palazzo Madama a Roma e nel 1888 ottenne la commissione per la decorazione ad affresco della cupola e del tamburo della Basilica di Loreto. Successivamente, si dedicò agli affreschi sul soffitto e sulle pareti dell'Aula Magna del Palazzo di Giustizia a Roma, che rappresentano allegorie e temi relativi alla giustizia e alla storia del diritto. Nel 1909 Maccari viene colpito da paralisi e costretto all'inattività; morì a Roma il 7 aprile 1919.