Biografia di Palmiro Polacci
Palmiro Polacci nasce a Pietrasanta nel 1941. Diplomato in Arte Applicata presso l'Istituto d'Arte "Stagio Stagi" di Pietrasanta nel 1960, affina le sue competenze nell'oreficeria collaborando con un gioielliere a Roma, dove frequenta anche corsi di disegno all'Accademia di Belle Arti. Nel 1961 viene assunto dalla Fonderia Tommasi di Pietrasanta come modellatore e incisore e nel 1962 inizia a collaborare con il Centro d'Arte "Casa Giardino" di Massa, dove sperimenta nuove forme teatrali e organizza mostre d'avanguardia.
Nel 1968-69 realizza sculture per i set di alcuni film, tra cui "L'Assoluto Naturale" di Mauro Bolognini, e nel 1971 soggiorna a New York, dove espone alla Leo Castelli Gallery con Joseph Kosuth. Da allora, si è concentrato sull'arte concettuale. Tornato a Pietrasanta, insegna all'Istituto d'Arte "Stagio Stagi". Nel 1972 viene invitato con un gruppo di docenti italiani nella Germania dell'Est dal Ministero della Pubblica Istruzione, e successivamente, con due architetti e un tecnico, fonda a Pietrasanta il Gruppo Versilia 4 per la progettazione di oggetti seriali per l'azienda" Forma e Superficie" di Torino.
Dal 1974 al 1981 si dedica principalmente alle rappresentazioni. Dal 1985 studia psicologia all'Università di Padova. Presenta la sua prima mostra personale nel 1969 alla Galleria Giraldi di Livorno (e poi ancora nel '67 e '71 a Firenze), e poi presso: Galleria Diagramma, Milano (1970; '73; '76); "Azione", La Spezia (1970); Galleria Lara Vincy, Parigi (1976); Galleria Unimedia, Genova (1977); "Settimana Internazionale dello Spettacolo", Galleria d'Arte Moderna, Bologna (1977); Sala Polivalente, Galleria Civica, Ferrara (1981). Tra le sue principali partecipazioni a mostre collettive si segnalano: "Biennale", Gubbio (1967); Galleria San Giorgio, Portofino (1969); "Rispedito al mittente", Galleria Schema, Firenze (1974); Galleria Lara Vincy, Parigi (1977; '79); Studio D'Ars, Milano (1978); Galleria Dehoniana, Napoli (1981); Museo d'Arte Concettuale, Ottawa, Canada (1981); Centro Culturale Georges Pompidou, Parigi (1982).