Biografia di Bruno Pulga
Bruno Pulga (1922 – 1993) Dopo la prima formazione presso il Liceo Artistico di Bologna, segue i corsi di architettura presso le università di Venezia e di Firenze, ma la presenza di Giorgio Morandi, alla cattedra di incisione e di Virgilio Guidi, responsabile dell’insegnamento di pittura, lo inducono a completare gli studi all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Compie il primo viaggio a Parigi nel 1950 e dopo un periodo espositivo a Torino e Bologna, grazie al critico Marco Valsecchi, nel 1956, conosce Gino Ghiringhelli, il fondatore de Il Milione, e inizia a esporre con il gruppo di giovani artisti che operavano intorno alla galleria milanese. Nel 1957 lavora per sei mesi a Londra, dove l’anno seguente tiene una personale presso la Galleria Matthiesen. Partecipa alla mostra Italia-Francia di Torino. Parte per la Germania e soggiorna per alcuni mesi a Berlino, poi a Parigi. Decide di trasferirsi nella capitale francese, dove si stabilisce già nel 1961. Qui si lega d’amicizia con numerosi artisti: Music, Gischia, Hartung, Pignon, Barbarigo, con alcuni dei quali espone a più riprese, sotto l’insegna di gruppo “pittori di Parigi”. Raggiunta la piena maturità, nel pieno possesso di risorse linguistiche originali e potenti, Pulga, può ora esprimere altri contenuti, raccogliendo la sfida di trovare inedite e corrispondenti modalità di comunicazione. Si apre la prima personale a Parigi, presso la Galleria Facchetti. Il Governo francese acquista un dipinto per le collezioni pubbliche. Inizia a partecipare, dietro invito, alle edizioni del Salon de Mai, l’importante rassegna annuale che riporta su Parigi l’attenzione degli addetti ai lavori e del grande pubblico. Nel 1971 partecipa alla Biennale di San Paolo del Brasile e il 1972 è l’anno della grande consacrazione internazionale: Jacques Lassaigne presenta Bruno Pulga in un’antologica di ottanta opere al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris e viene invitato alla Biennale di Venezia del 1978. Il già antico rapporto con la critica e il pubblico tedeschi è rinsaldato dalla personale organizzata alla Staatliche Galerie für Moderne Kunst di Monaco di Baviera, nel 1982.