Biografia di Michele Stanzione
Michele Stanzione nasce nel 1981 a Paolisi, Provincia di Benevento. Il suo interesse per l'arte è iniziato con la fotografia, che ha utilizzato come mezzo per la potente espressione e comunicazione della sua creatività artistica. Le sue prime opere sono state fotografie surrealiste che avevano come predominante l'uso del bianco e nero. Nel 2007, Stanzione ha partecipato ad una mostra collettiva organizzata in occasione del 95° Anniversario di Indipendenza Albanese presso l'Ambasciata d'Albania a Roma. Da allora, ha continuato ad esporre in mostre personali e collettive in varie città italiane. Nel 2015, ha partecipato alla Biennale Internazionale di Opere su Carta "Stemperando" con mostre a Torino, Roma e Tirana a cura del Dott.re Anselmo Villata. Nel Novembre 2016, ha vinto il prestigioso titolo "Mo-tse Photography Master Award" alla sesta edizione della Biennale Internazionale di Fotografia di Jinan. Nel maggio 2017, ha ricevuto il "Premio alle Eccellenze - Napoli Cultural Classic" come fotografo dell'anno. In seguito, una sua foto intitolata "So far, so close" è stata selezionata per essere inclusa nel canova Prize - International Contemporary Art Award - a New York nel 2018. Nello stesso anno, il lavoro di Stanzione è stato esposto presso la Bibliothè Contemporary Art Gallery di Roma con la mostra personale intitolata "Velata - un'opera unica di Michele Stanzione" nell'ambito delle mostre d'arte UNUM curate da Francesco Gallo Mazzeo. Nel 2019, le sue opere sono state presentate all'evento internazionale "The International Famous Artist and Children's Art - Dream Cup Works Exhibition" a Pechino, dove Stanzione è stato ospite d'onore per l'apertura del festival. Nel 2020, Stanzione ha ricoperto il ruolo di Direttore Artistico per l'installazione permanente di 50 metri "Key of Montevergine" dell'Artista Milot. Nel 2021, è stato Direttore Artistico della mostra "Lupi ad Avella" dell'Artista cinese Liu Ruowang. Nel maggio 2022 partecipa alla collettiva "Diversity" a Firenze, curata da Mauro Pratesi.