Enrico Stropparo ha una lunga tradizione ceramica iniziata nelle botteghe di grandi ceramisti. Ne 1972 espone alla Biennale di Venezia e nel 1973 alla Triennale di Milano. Leggi la biografia completa
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Enrico Stropparo ha una lunga tradizione ceramica iniziata nelle botteghe di grandi ceramisti. Ne 1972 espone alla Biennale di Venezia e nel 1973 alla Triennale di Milano. Negli anni consolida i suoi interessi per i materiali più grezzi (argille e refrattari) impastati con ossidi e lavorati ad "intarsio". In questo difficile esercizio tecnico le matrici razionali ed estetiche vengono ammorbidite dalle lievi inflessioni della materia e dalle tenue colorazioni affidate unicamente ai toni naturali delle terre. Le geometrie dei lavori si adeguano progressivamente ad una sorta di rivisitazione in chiave moderna dei caratteri storici dell'architettura veneziana. Nel 1989 vince il Premio Faenza al Concorso Internazionale della Ceramica d'Arte di Faenza. Importanti appuntamenti artistici negli ultimi anni come : International Ceramic Art di Taiwan, Ceramiche italiane Contemporanee ad Arita-Sigaraki-Tokyo e Simposio di Scultura Ceramica Italiana a Pechino (Cina).
Frequenta l’Istituto Statale d’Arte di Nove. I suoi primi maestri sono due tra i più autorevoli interpreti della seconda generazione della nuova ceramica vicentina: Alessio Tasca e Pompeo Pianezzola.
Dal 1969 inizia a frequentare il laboratorio di Tasca e nel 1970 si iscrive ai corsi dell’Accademia di Belle Arti di Venezia dove ha per docente, nella sezione scultura, Alberto Viani.
La collaborazione con Tasca lo porta a sperimentazioni che conduce, soprattutto, sul “cotto” da cui trae pannelli modulari.
Nel 1972 espone alla Biennale di Venezia e nel 1973 alla Triennale di Milano.
Intraprende l’attività di insegnamento che lo vedrà docente a Nove, Venezia, Schio e a partire dal 1974 presso l’I.S.A. di Cittadella. Conserva tuttora quest’ultimo incarico di Discipline Artistiche.
Nel 1975 consolida i suoi interessi per i materiali più grezzi (argille e refrattari) impastati con ossidi e lavorati a “intarsio”.
In questa sorta di esplorazione dei limiti della tecnica ceramica, Stropparo conquista evidenti capacità che gli vengono riconosciute con un primo premio alla Fiera di Monaco Germania nel 1982 e con una mostra personale a Trieste.
Nel 1983 ottiene il Primo Premio alla Biennale di Reggio Calabria ed espone con Alessio Tasca, sempre nello stesso anno gli viene conferita la Targa del Concorso al 41° Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte, Faenza.
Nel 1984 vince il Premio-acquisto al 42° Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte di Faenza - Museo Internazionale della Ceramica di Faenza.
Negli anni ottanta continua la sua attività espositiva e nel 1987 produce le prime Lastre nere.
Nel 1988 vince il secondo premio al 3° Concorso Nazionale della Ceramica di Savona.
Nel 1989 si dedica alla realizzazione di pezzi unici dal forte carattere architettonico: Porte, Sfere, Altari.
Nel 1989 vince il Premio Faenza al 46° Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte di Faenza- Museo Internazionale della Ceramica di Faenza..
Partecipa alle manifestazioni ceramiche di Santo Stefano di Camastra, Gualdo Tadino, Savona, Castellamonte e viene invitato a “Terre Provocate” (Padova 1991 e Bologna 1992), all’International Exhibition di Ceramic Art di Taiwan (1992) e nello stesso anno all’Esposizione Ceramiche Italiane Contemporanee ad Arita-Sigaraki Tokyo.
Nel 2006 alla Galleria Dieda a Bassano del Grappa, con titolo “Superfluo”, ha esposto una serie di opere sul tema della ciotola.