Biografia di Gaspare Vanvitelli
Gaspar Van Wittel, italianizzato in Gaspare Vanvitelli, è nato ad Amersfoort intorno al 1653. Le informazioni su Vanvitelli sono molto scarse, ma fanno intuire una formazione ed un'impostazione piuttosto singolari. Sappiamo che fu allievo di Mathias Withoos, un pittore di paesaggi, vedute, animali, fiori e "sottoboschi", e all’età di vent'anni si trasferì a Roma. Tra il 1675 e il 1676 collaborò con il suo compatriota Cornelis Meyer, un ingegnere idraulico, disegnando cinquanta vedute topografiche destinate a illustrare un trattato sulle possibilità di rendere navigabile il fiume Tevere da Perugia fino a Roma. Nel 1675, con il soprannome di "la Torcia", entrò a far parte del gruppo di artisti olandesi a Roma, denominato Schildersbent, ovvero "banda di pittori". Tra il periodo olandese della sua formazione e il 1680 si pone presumibilmente la pratica di strumenti scientifici, in particolare della camera ottica che sembra già in quell'anno messa a punto. Il principale committente di Vanvitelli è stata certamente la famiglia romana dei principi Colonna, in particolare Lorenzo e Filippo II. I Colonna raccolsero negli anni oltre cento dipinti dell'artista, poi in parte dispersi per ragioni ereditarie. Nominato accademico di San Luca nel 1711, si ammalò di cataratta; nel tentativo di operarsi, perse un occhio e la sua vista si affievolì. Vanvitelli morì il 13 settembre del 1736, in una casa di Campo de' Fiori. Riposa in Santa Maria in Vallicella.