(Roma 1942 - Collelongo 2021). All'età di cinque anni si trasferì in Danimarca da solo per alcuni anni, un'esperienza molto importante per la sua vita. Leggi la biografia completa
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(Roma 1942 - Collelongo 2021). All'età di cinque anni si trasferì in Danimarca da solo per alcuni anni, un'esperienza molto importante per la sua vita. Negli anni '60, dopo un periodo di studi in architettura, si dedica interamente alla pittura. Nel 1980 realizza Caravaggio 1, seguito da Conversione di Paolo, e nel 1984 Canestra, ma ricco di frutti esotici. Ha avuto mostre personali in tutto il mondo: Studio Ferni, Milano (2004); Albemarle Gallery, Londra (2005); Bernarducci & Meisel Gallery, New York (2008); Palazzo Como del Broletto (2010); Russian State Museum, St. Petersburg (2010); Hollis Taggart Gallery, New York (2010); World Children's Fund, Ibrahim Kodra, Melide (Svizzera, 2010); Beijing Contemporary Art Fair, Pechino (2011) . I suoi dipinti sono conservati in importanti collezioni private e pubbliche in Italia e all'estero. Questi includono la Collezione d'arte moderna del Senato italiano, la National Gallery of Art di Washington e il Russian State Museum di San Pietroburgo. Nel 201 ha partecipato alla LIV edizione della Biennale di Venezia.
Dal 1995 vive e lavora a Collelongo, Parco Nazionale d'Abruzzo.
La pittura, unita a una ricerca ininterrotta e inesauribile, è un mestiere che Ventrone ha sentito fortissimo fin dalla tenera età e che lo ha sempre accompagnato, rendendolo uno dei principali protagonisti viventi dell'arte figurativa italiana. Dopo aver studiato tutte le materie dell'arte contemporanea, è arrivato al realismo, un realismo a dir poco straordinario, la ricerca del dettaglio figurativo che ha il carattere di un vero e proprio "studio scientifico". Tuttavia, pur partendo dalla fotografia, l'artista si distacca subito dalla fotografia e realizza una paradossale astrazione del soggetto, che non è più una sostanza che sopravvive solo alla luce. La creazione delle opere è in realtà lenta e laboriosa, strato dopo strato, tratto dopo tratto, per raggiungere una tale perfezione che l'artista ha raggiunto "l'idea dell'oggetto", che è un significato che osa esprimere. definire la metafisica. Nel suo lavoro, l'essenza delle cose si svela davanti ai nostri occhi, e in uno dei suoi scritti spiega le parole di Elena Dibartolomei che, fermando il respiro, ci costringe a riprenderci in modo più lento, più riflessivo Respira, ritma la composizione del tela. Alla fine, sicuramente da considerare è la parte dell'opera in cui l'artista ci dà una sbirciatina di così grande maestria attraverso questi titoli.